Sei persone, rappresentanti legali di società operanti nel campo della transazione immobiliare, sono state denunciate dalla Guardia di Finanza di Teramo per bancarotta fraudolenta patrimoniale e, in un caso, anche per truffa e insolvenza fraudolenta.

I militari hanno anche sequestrato immobili per poco meno di due milioni di euro. Le indagini hanno interessato una serie di operazioni commerciali che hanno avuto ad oggetto le cessioni di due strutture immobiliari composte da 32 unità abitative, cantine, box e posti auto ad Alba Adriatica.

Gli investigatori, dopo l’analisi di atti stipulati in diverse località per cospicue compravendite immobiliari, alcune delle quali abilmente simulate, hanno messo a nudo un articolato disegno criminoso che consisteva, innanzitutto, nella pianificazione virtuale dei passaggi di proprietà assai importanti da un punto di vista economico, nell’utilizzazione di sole società prossime alla cessazione dell'attività, alla liquidazione o alla messa in stato di fallimento, alla registrazione degli atti rogati presso Agenzie delle Entrate diverse da quelle territorialmente competenti, al trasferimento di alcune delle società che, in diversi periodi di tempo, hanno avuto la titolarità del comprensorio immobiliare al fine di celare l’effettiva governance dell’impresa ed ostacolare il corso delle investigazioni, alla cessione dei beni in epoca prossima ai fallimenti di alcune delle società proprietarie, distraendo l’imponente patrimonio con inevitabile pregiudizio dei soggetti creditori. Il sostituto procuratore David Mancini ha configurano i reati di bancarotta fraudolenta.

Le società coinvolte sono la Compagnia Edile Sas, Immobiliare Ada Srl, Athenia Impresit Srl, Loan Immobiliare Srl, Aromia Srl e la D’Andrea & D’Andrea Srl, con sede ad Alba Adriatica e Roma. I beni sottoposti a sequestro dal Gip Giovanni Cirillo hanno un valore di mercato di 5 milioni di euro.