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Piazza Arringo o Disneyland

Ascoli Piceno | "Ci sono voluti ben 22 giorni per fare quello che ogni cittadino facilmente avrebbe fatto sulla propria proprietà"

di Pietro Gordoni

C’erano una volta le neviere. I vecchi raccontavano di come, per conservare, per molti mesi anche dopo l’inverno, il ghiaccio e la neve caduta si utilizzano grosse buche e anfratti naturali nei boschi per riempirli di neve fresca.
 
In questo modo il ghiaccio e la neve, compatta e pressata, rimanevano per molto tempo per essere utilizzata quale grande “congelatore” naturale per l’uso e consumo di tutti i paesani e gli abitanti delle frazioni e dei borghi.
 
Questo fino alla metà  del secolo scorso. Oggi constatiamo che il Sindaco Ing. Piero Celani ha costruito una enorme, moderna, vergognosa neviera in Piazza Arringo, lasciando per 22 giorni l’enorme massa di ghiaccio e neve, residui della pista di pattinaggio della Ice Park.
 
Ci sono voluti ben 22 giorni per fare quello che ogni cittadino facilmente avrebbe fatto sulla propria proprietà: un bobcat (o dei badili) e un camion per spalare e portare via la neve. Lavoro di mezza giornata così come è stato fatto, ma solo il 7 febbraio scorso.
 
Se l’incuria continuava la neve l’avremmo trovata anche per il Corpus Domini. Ma allora che avrebbe detto il parroco del Duomo, Don Baldassarre?
 
Senza considerare che la neve che si scioglieva ha penetrato a fondo la nuova pavimentazione della Piazza (aspettiamo ancora l’inaugurazione ufficiale con il Ministro Urbani, come sbandierato un anno fa) e procurato danni tra le lastre di pietra e la base sottostante di sabbia.
 
“La molle acqua scava la dura pietra” dicevano i latini
 
Ci voleva il penultimo giorno di Carnevale per far rimuovere questa mole di neve. La massa di ghiaccio che è rimasta bellamente sulla piazza ha bloccato il passaggio normale dei pedoni e dei ciclisti, è stata forieria di incidenti e di cadute, ha fatto da cornice indecorosa alla Piazza.
 
Ha creato problemi sia per l’incolumità dei cittadini che per la pericolosità dei pezzi di ghiaccio che potevano essere scambiati per pesanti “coriandoli” (dovuti all’ebbrezza dei fumi dell’alcool del Carnevale).
Poco ci è mancato.
 
La più bella piazza di Ascoli (dopo quella del Popolo) è stata trasformata in una grande pattumiera di neve sporca e nera a ridosso di Palazzi di straordinaria importanza come la Cattedrale, il Battistero, Palazzo Roverella e la sede del Museo Archeologico.
 
Indecente e vergognosa. Non ci sono altre parole per definire questa incuria da parte della giunta Celani.  Quella che doveva essere la “Piazza Navona” di Ascoli si è trasformata in un brutto parco di divertimenti da Disneyland o come una piazza da Paese dei Balocchi (con tutto il rispetto per Collodi). 
 
Una piazza va  conosciuta, valorizzata, conservata e fatta conoscere per le sue peculiarità e bellezze architettoniche e paesaggistiche. Andava pedonalizzata (come era giusto) e consegnata alle abitudini e alle esigenze sociali e culturali della popolazione. La Piazza ha bisogno di cultura e non d’attrattive mirabolanti o da richiami sensazionalistici.
 
E’ strano poi, constatare che Piazza Arringo è stata concessa a qualsiasi spettacolo e all’uso più disparato ma è preclusa soltanto ai commercianti ambulanti che non sono ritenuti degni di alloggiarvi, nemmeno saltuariamente.

09/02/2005





        
  



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