Era sua intenzione condannare - assieme al resto del consiglio comunale - quelle dichiarazioni che tanto avevano fatto discutere in merito all'uccisione dei soldati ritenuta "...un diritto" degli assassini. Una questione che aveva fatto mobilitare il mondo politico nazionale. Il consiglio provinciale, invece, non ha accettato quella proposta di condanna formulata dal consigliere Antonio Albunia votando contro all'ordine del giorno proposto in consiglio e proponendo, in alternativa, un altro ordine del giorno che metteva in ballo il discorso più generale sulla guerra. Ordine del giorno, questo, presentato da Rifondazione Comunista.

"Nel comportamento della mggioranza di governo ho letto malafede - osserva all'indomani il consigliere Albunia - tanto che nessuno, nei giorni precedenti, mi aveva contattato per chiedermi di rimodulare l'ordine del giorno in modo che potesse essere votato da tutti. Invece hanno preferito introdurre un ordine del giorno alternativo che parlava di tutt'altro visto che io mi riferivo alla condanna di quelle dichiarazioni così fuori luogo e chiedevo di esprimere solidarietà alle famiglie dei militari morti oltre che alle forze armata tutte. Niente da fare. Mi hanno chiesto di ritirare la mia proposta e l'hanno votata contro per poi andare dritti per la loro strada".

Un atteggiamento, questo, che ha lasciato nel consigliere Albunia una profonda amarezza.