Crollo scuola San Giuliano: Cittadinanzattiva ammessa come parte civile.
| ROMA - Domani terza udienza dibattimentale. Se riconosciuto risarcimento, creeremo fondo per vittime sicurezza scolastica.
Si terrà domani a Campobasso la terza udienza dibattimentale per il processo sul crollo della scuola Iovine di San Giuliano di Puglia.
Cittadinanzattiva, ammessa dal Giudice come parte civile nel processo, annuncia che in caso di riconoscimento di un risarcimento darà vita ad un fondo per le vittime della sicurezza scolastica.
Un recente monitoraggio, realizzato dalla Scuola di Cittadinanzattiva nell’ambito della campagna “Impararesicuri”, ha evidenziato come le nostre strutture scolastiche presentino molteplici fattori di rischio.
In particolare, più di una scuola su dieci è poco sicura ed un quarto non raggiunge la piena sufficienza. Inoltre, il 53% degli edifici è privo del certificato di agibilità statica, il 52% del certificato di agibilità igienico-sanitaria, il 64% di quello di prevenzione incendi. Quasi il 14% delle scuole monitorate non ha nessuno dei tre certificati. Dati preoccupanti se si tiene conto che il 45% delle scuole monitorate è situato in zone a rischio sismico e il 13% in zone a rischio idrogeologico.
Le uscite di emergenza sono assenti nel 17% dei casi o ostruite nel 43%, le scale di sicurezza assenti per il 27% delle scuole o destinate solo ad alcune parti dell’edificio nel 15% di esse. I dati evidenziano lesioni strutturali sulla facciata interna o esterna nel 25% o crolli di intonaco nel 41%.
Il fenomeno dei crolli di intonaco non è tenuto sufficientemente sotto controllo come dimostrano le decine di casi di cronaca che hanno interessato altrettante scuole, provocando disagi e danni a persone e cose.
Sebbene nell’87% dei casi i dirigenti scolastici abbiano detto che sono stati effettuati lavori di manutenzione dell’edificio negli ultimi tre anni, gli stessi valutano tali interventi come completi solo nel 19% dei casi. Molti, tra l’altro, si lamentano della scarsa tempestività di intervento dell’ente proprietario (Comune o Provincia) che, su 245 richieste di intervento strutturali, non hanno risposto nel 41% e hanno risposto con molto ritardo nel 13% dei casi.
Cittadinanzattiva, ammessa dal Giudice come parte civile nel processo, annuncia che in caso di riconoscimento di un risarcimento darà vita ad un fondo per le vittime della sicurezza scolastica.
Un recente monitoraggio, realizzato dalla Scuola di Cittadinanzattiva nell’ambito della campagna “Impararesicuri”, ha evidenziato come le nostre strutture scolastiche presentino molteplici fattori di rischio.
In particolare, più di una scuola su dieci è poco sicura ed un quarto non raggiunge la piena sufficienza. Inoltre, il 53% degli edifici è privo del certificato di agibilità statica, il 52% del certificato di agibilità igienico-sanitaria, il 64% di quello di prevenzione incendi. Quasi il 14% delle scuole monitorate non ha nessuno dei tre certificati. Dati preoccupanti se si tiene conto che il 45% delle scuole monitorate è situato in zone a rischio sismico e il 13% in zone a rischio idrogeologico.
Le uscite di emergenza sono assenti nel 17% dei casi o ostruite nel 43%, le scale di sicurezza assenti per il 27% delle scuole o destinate solo ad alcune parti dell’edificio nel 15% di esse. I dati evidenziano lesioni strutturali sulla facciata interna o esterna nel 25% o crolli di intonaco nel 41%.
Il fenomeno dei crolli di intonaco non è tenuto sufficientemente sotto controllo come dimostrano le decine di casi di cronaca che hanno interessato altrettante scuole, provocando disagi e danni a persone e cose.
Sebbene nell’87% dei casi i dirigenti scolastici abbiano detto che sono stati effettuati lavori di manutenzione dell’edificio negli ultimi tre anni, gli stessi valutano tali interventi come completi solo nel 19% dei casi. Molti, tra l’altro, si lamentano della scarsa tempestività di intervento dell’ente proprietario (Comune o Provincia) che, su 245 richieste di intervento strutturali, non hanno risposto nel 41% e hanno risposto con molto ritardo nel 13% dei casi.
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24/03/2006
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