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Piano di sviluppo sostenibile nell’Adriatico centrale

| ANCONA - La Regione Marche e la Contea di Zara gettano le linee di proposta. Carrabs: “L’Adriatico ha bisogno di una politica integrata di governo del mare”

La Regione Marche e la Contea croata di Zara insieme per stilare le prime linee di proposta di un Piano di sviluppo sostenibile del sistema terracqueo dell’Adriatico centrale. L’occasione è stata offerta da un seminario che si è svolto questa mattina a Loreto, presso l’Istituto d’Istruzione Superiore
A. Einstein, e a cui hanno partecipato, tra gli altri, per la Regione Marche, l’assessore alla Gestione integrata della costa, Gianluca Carrabs, e per la Contea di Zara, l’assessore dell’Ufficio Pianificazione territoriale, Nives Kozulic.

“Un mare come l’Adriatico – ha detto Carrabs – dove è intenso il traffico delle navi cisterna e petroliere, ha bisogno di un grande governo del mare, affinché tutte le attività che vi si svolgono siano coordinate da un’unica cabina di regia. Lo scopo è dunque realizzare una politica di governo integrato che individui le criticità”.

Sviluppo sostenibile tramite una gestione integrata fra patrimonio biologico, naturalistico, paesaggistico, sociale ed economico, in collaborazione con in Paesi transfrontalieri. Sono questi gli obiettivi che si è data la Regione Marche con questa iniziativa che consiste nella promozione della cooperazione tra i Paesi dell’Area Adriatica nella formazione dell’Euroregione Adriatica, e che comprende tre progetti: Secur Sea, Task Force e Tac Line.

Il primo, in particolare, mira alla difesa del mare Adriatico, a partire dalle attività legate alla sua protezione, e vede la Regione Marche impegnata in prima linea con la Contea di Zara, in una serie di attività preventive e di intervento volte alla riduzione dei rischi e dei danni ambientali dovuti a disastri e sversamenti accidentali o intenzionali di idrocarburi che potrebbero verificarsi in Adriatico, alterando i suoi delicati equilibri biologici e inquinandolo irrimediabilmente, con conseguenze gravi, non solo per il patrimonio biologico ma anche per le persone che abitano lungo le sue sponde, ricavandone profitto per le attività legate alla pesca e al turismo.

In questo senso Secur Sea intende proporre ai Paesi che si affacciano sull’Adriatico l’armonizzazione delle norme ambientali nonché la predisposizione di un programma di pronto intervento in caso di pericolo o disastro, realizzando un sistema informativo territoriale integrato. Gli altri due progetti paralleli, Task Force e Tac Line, sono rivolti, infatti, rispettivamente, alla formazione e addestramento di personale italiano e croato specializzato nella raccolta dati ed elaborazioni in materia di rischio ambientale, e alla gestione di un ponte strategico di telecomunicazioni tra Ancona e Zara che faciliti lo scambio di dati utili.

“Non si può prescindere – ha continuato l’assessore Carrabs – dalla tutela ambientale e dallo sviluppo sostenibile, fondamentali poi per lo sviluppo dell’economia”.

Nel corso del seminario sono stati illustrati i dati relativi alle tematiche pericolosità, vulnerabilità ambientale e valore economico nell’Adriatico centrale che rientrano in Secur Sea. Si è parlato, inoltre, della definizione di scenari di rischio di crisi ambientale, degli indirizzi generali per una proposta condivisa di piano contenente l’istituzione di zone di protezione ecologica e di aree marine protette nell’Adriatico e dei limiti, vantaggi e interconnessione di queste con il progetto di autostrada del mare.

27/03/2007





        
  



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