La divisione della Provincia torna a far discutere. Domani il MAP voterà la proposta del PD.
Ascoli Piceno | Il Dirigente firma la cessione dei beni ma Celani non ne sa nulla. Per il PD l amministrazione dimostra di non saper governare; il MAP voterà la proposta di delibera avanzata dallopposizione; Rifondazione denuncia un uso strumentale della questione.
di Sara Matera
Canzian, Perazzoli, Mandozzi, D'Angelo
Momenti difficili per Celani e la sua Giunta. Dopo la ratifica della cessione dei beni alla Provincia di Fermo, firmata dal Dirigente al Patrimonio, ing. Ortenzi, l'opposizione (e non solo) vuole vederci chiaro. Il fatto che Celani, come ha dichiarato, non fosse a conoscenza di questa operazione, dimostra, secondo il PD, l'eccessiva debolezza dell'amministrazione; "se così non fosse sarebbe ancora più grave - commentano i Democratici - un Presidente deve assumersi le proprie responsabilità".
Nessuno sembra intenzionato a restare a guardare: sarà infatti discussa domani in Consiglio Provinciale la proposta di delibera, presentata dal PD, per riattivare la discussione consiliare rispetto al problema della divisione dei beni tra Ascoli e Fermo. Cosa succederà nella maggioranza se il MAP voterà, come annunciato, a favore della proposta del Gruppo guidato da Mandozzi?
Nel Pd sembrano comunque pronti a non sprecare questo momento, particolarmente favorevole nella città di Ascoli, dove l'elettorato ha chiaramente mostrato qualche settimana fa di non apprezzare l'operato del centrodestra, di Castelli in Comune e di Celani in Provincia. Insomma il PD vuole ripartire da queste elezioni regionali per riconquistare la Provincia e le due città più importanti, a partire, il prossimo anno, da San Benedetto del Tronto.
E infatti, accanto al Capogruppo Emidio Mandozzi e al Consigliere Lucio D'Angelo, c'erano già i due neo eletti Consiglieri Regionali, Antonio Canzian e Paolo Perazzoli, entrambi d'accordo nell'affermare che quella della divisione della Provincia è una questione da risolvere al più presto che non può occupare il dibattito politico per i prossimi anni.
"Se non si trova un accordo riaprendo al più presto la discussione - commenta Perazzoli (che dichiara di non credere alla versione di Celani) - ci troveremo sommersi da ricorsi e controricorsi"; "Qui c'è da amministrare un territorio in profonda crisi - aggiunge Canzian - e invece, da quello che leggo sui giornali, quella di Celani sembra più un'amministrazione di condominio".
Se il PD vuole riaprire il dibattito invocando un maggiore ruolo del Consiglio Provinciale, la Sinistra di Massimo Rossi ricorda il parere espresso dal Ministero della Funzione Pubblica su richiesta del presidente Celani, incaricato proprio dal Consiglio Provinciale che votò quasi all'unanimità (contrari solo Rossi e Binari) la mozione presentata in tal senso dal MAP.
La valutazione recentemente pervenuta dal Ministero conferma l'esclusiva competenza della Giunta in materia di divisione della Provincia. A ricordarlo è il Consigliere di Rifondazione Gabriele Illuminati che su Celani afferma: "dopo aver condotto due campagne elettorali su questo tema, è difficile ammettere di fronte ai cittadini la sconfitta su tutti i fronti, meglio tenere nel cassetto il parere, far procedere d'ufficio il dirigente, per poi sparagli addosso sapendo che non ha fatto altro che il proprio dovere".
Ma ce n'è anche per Mandozzi: "Basta ambiguità e ipocrisie. Di questa divisione, da lui condivisa anche nei criteri fino a pochi mesi dalle elezioni provinciali, ne ha fatto un uso strumentale magari per una manciata di consensi".
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14/04/2010
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Betto Liberati