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“Il bilancio questo sconosciuto”

Ascoli Piceno | Il centro sinistra scende in Piazza: le dichiarazioni

di Federico Biondi

L’amministrazione comunale di Ascoli Piceno è costretta a ricorrere a continui rinvii, permessi dalla legge, per redigere il bilancio di previsione del 2005 dato che non riesce ad avviare un confronto con la città e i consiglieri comunali.
 
La scadenza per  ultimare e presentare il bilancio 2005 era il 31 dicembre, poi prorogata al 31 marzo, dopo di che è stato interpellato il Consiglio dei Ministri che ha concesso una ulteriore proroga fino al 31 maggio.
 
“C’è qualcosa che difetta – dice Giorgio Rocchi – la stampa non ha dato traccia di questo nostra posizione, inoltre le commissioni consiliare non sono convocate come dovuto. Noi abbiamo fatto delle richieste e le risposte sono state date solo per mezzo stampa e non nelle sedi ufficiali”.
 
Lo stesso, ricorda che programmare significa arrivare prima possibile all’elaborazione del bilancio preventivo, al contrario l’amministrazione comunale non riesce a elaborare un piano ed è confusa. Un esempio sono gli atti inizialmente discussi e successivamente ritirati dall’ordine del giorno del consiglio comunale circa le società partecipate dal comune.
 
Domenico Procaccini afferma che saranno aumentate le imposte cittadine, “non è stato rispettato il patto di stabilità e la cosa è grave in quanto non si potranno contrarre i mutui per lo sviluppo e garantire i servizi essenziali ai cittadini”. Mentre Gianfranco Bastiani è preoccupato per il futuro della città: “l’unica cosa che è stata approvata è il piano di classificazione acustica… la città morirà lentamente e in silenzio”.
 
“In silenzio” perché l’informazione percepita dai cittadini non riesce a far cogliere il senso e le politiche dell’ente comunale, “la linea programmatica del comune è coerente alla totale mancanza di programmazione urbanistica, economica finanziaria e infrastrutturale” dice Anna Casini.
 
“Non hanno la capacità di far quadrare il bilancio – dice Firmani – le alte spese elettorali e le iniziative culturali molto costose hanno messo in gravi difficoltà le casse del comune”. Firmani è convinto che la giunta Celani non riuscirà a realizzare il piano delle opere pubbliche e saranno aumentate le imposte, come per esempio la tassa sui rifiuti.
 
Da premettere che non si parla di buco di bilancio ma di disavanzo, resta il fatto che l’amministrazione comunale “Non sa come redigere il bilancio e come presentarlo ai cittadini, che si accorgeranno di tasca propria come è governata la città”.

16/04/2005





        
  



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