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Le attività delle Fiamme Gialle supportano le pregresse indagini della Polizia per frode fiscale

Ascoli Piceno | L'ammontare si aggira sui 70 milioni di euro

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È di tutta significatività il consuntivo tracciato dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno relativamente alle attività che hanno caratterizzato il "Piano Coordinato di Controllo Economico del Territorio", sviluppato nelle province di Ascoli Piceno e di Fermo il 27 e 28 aprile 2012.

Gli interventi mirati di controllo - che, oltre alle città di Ascoli Piceno e di Fermo, hanno interessato anche diversi altri importanti centri di entrambe le province - hanno consentito infatti, nel complesso, di sottoporre a controllo 300 esercizi commerciali, 70 di questi risultati non in regola con gli obblighi di rilascio delle certificazioni fiscali "istantanee" (scontrini e ricevute).

Le percentuali di irregolarità relative all'omesso rilascio di tali documenti sono state più consistenti nella seconda giornata degli interventi, quella di sabato 28 aprile, arrivate ad oltre il 31%, contro quella del 18,50% della precedente giornata; una parte dei suddetti controlli è stata eseguita anche nei confronti di alcuni rappresentati di categorie professionali, peraltro già interessate, da diverse settimane, da una serie di verifiche fiscali tuttora in corso di svolgimento.

I 19 controlli esperiti relativamente all'impiego della manodopera hanno determinato la scoperta di 6 lavoratori "in nero", mentre per altri 10 sono in corso le verifiche di circostanza, atte a riscontrare le coerenze fiscali, contributive e previdenziali degli stessi rapporti d'impiego; scoperte anche 5 irregolarità in materia di canone RAI, a fronte dei 6 controlli mirati, effettuati nei confronti degli esercizi commerciali, detentori di apparecchi televisivi utilizzati per l'intrattenimento della propria clientela.

L'attività delle Fiamme Gialle nel comparto delle accise - esperita nei confronti dei distributori stradali di carburante, in continuità delle linee d'azione già recentemente intraprese a seguito dell'abbassamento dell'accisa a livello regionale - hanno consentito di rilevare violazioni alla disciplina dei prezzi esposti (differenti da quelli effettivamente praticati alla pompa), all'imposta sul valore aggiunto e alla tenuta dei registri "U.T.F.".


Sul fronte dell'abusivismo commerciale, nei soli due giorni di esecuzione del "Piano", nell'ambito di 7 interventi, sono stati operati sequestri di 4.000 prodotti contraffatti, ovvero, per altra parte, pericolosi per la salute dei consumatori.

I contributi forniti dalle pattuglie "in divisa" che hanno supportato il "Piano Coordinato di Controllo Economico del Territorio" attraverso il dispositivo pianificato anche ai fini del contrasto ai traffici illeciti delle sostanze stupefacenti - consolidando, contestualmente, quello della sicurezza stradale - hanno portato al sequestro di 100 grammi di marijuana, 1,50 di hashish, 0,30 cocaina e 1 bilancino di precisione, alla denuncia a piede libero di 3 persone e alla segnalazione, all'Autorità Prefettizia, di ulteriori 2 soggetti, quali "consumatori abituali".

Nell'ambito dei posti di controllo stradale attuati nei punti nevralgici delle principali arterie provinciali, sono state effettuate rilevazioni nei confronti di oltre 50 autovetture "di lusso" - alcune di queste condotte da soggetti terzi e risultate intestate a persone anziane, assenti al momento del fermo (e, tra queste, una donna settantenne, proprietaria di una Porsche) - per le quali saranno a breve operati i previsti controlli di "congruità fiscale".

Continuano anche gli approfondimenti investigativi relativi alle ripetizioni private "in nero" prestate da alcuni docenti delle scuole superiori in favore degli studenti degli stessi istituti d'istruzione ove i medesimi insegnanti operano e che, sulla scorta delle preliminari risultanze, sono stati ulteriormente estesi anche verso altri ambiti scolastici, diversi da quelli iniziali.

Sia le pattuglie in "abiti civili", sia quelle "in divisa" che, nei due giorni del "Piano", hanno presidiato i diversi comprensori provinciali di Ascoli Piceno e di Fermo, attraverso mirate attività di sopralluoghi, pedinamenti e rilevazioni - attuate al precipuo fine di supportare le ipotesi relative all'esercizio di attività commerciali solamente "cartolari" - hanno contribuito anche a perfezionare, delineandoli ulteriormente, i meandri di una delicata indagine di polizia economica e finanziaria già avviata nei confronti di un gruppo societario, sospettato essere protagonista di una frode fiscale per oltre 70 milioni di euro e verso il quale troveranno quindi prosecuzione gli ulteriori accertamenti.

30/04/2012





        
  



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