Dall'incontro di questa mattina sono emersi alcuni punti principali: la necessità che sempre più persone siano sensibilizzate al tema della donazione degli organi; la situazione nel territorio di competenza della A.s.l. 12; l'eccellenza del nostro centro ospedaliero in questo settore di attività.

Informazione. In seguito alla legge 91 del 1/4/99 in materia di donazione organi e tessuti, l'Italia è passata dall'ultimo al quarto posto in Europa per donazioni e trapianti. Questa legge arrivò letteralmente nelle case degli italiani con il cartoncino per l'assenso o il rifiuto della donazione in caso di decesso. I dottori Paolo Rossi e Donatella Guastaferro (rispettivamente Coordinatore dell'attività locale di espianti e titolare dello Sportello della Salute) hanno ricordato l'importanza della legge, sottolineando però che fra le indicazioni tutt'ora più neglette c'è proprio l'opera di informazione di tutti i cittadini e l'invito a manifestare la propria volontà presso gli appositi punti raccolta: l'U.r.p. e lo Sportello della Salute presso l'Ospedale (oltre ai Poliambulatori di Ripatransone, Montefiore e Monteprandone).

Qui è anche possibile ricevere tutte le informazioni che si desiderano. Attualmente, a San Benedetto, sono stati raccolti appena 71 assensi e 10 dissensi alla donazione. S'intende bene: troppo pochi.

Situazione a San Benedetto. La nostra città ha raggiunto nel corso degli anni le prime posizioni nelle Marche per espianti e conseguenti donazioni (necessità di fare meglio). La nostra Regione, a sua volta, è fra le più generose' d'Italia, come ha ricordato il dott. Mauro Marabini nel suo intervento: le donazioni sono superiori rispetto a quanto i marchigiani ricevano in termini di trapianti. Il dott. Mario Narcisi (Direttore dell'Unità Operativa di Rianimazione e del Dipartimento di Emergenza) ha inoltre fatto presente che l'attività di espianto è fra quelle che maggiormente qualificano un ospedale secondo il Ministero della Sanità e l'ospedale di San Benedetto è stato tra i primi delle Marche a muoversi in questa direzione, potendo oggi vantare una grande efficienza nel proprio blocco operatorio.

Nelle ore precedenti e successive un espianto, infatti, 'in centri più grandi si mobilitano fino a 400 persone- (ancora il dott. Marabini), 'uno sforzo di cui è capace solo la struttura pubblica' (dott. Rossi). San Benedetto impressiona favorevolmente le équipe che da fuori Regione giungono per effettuare gli espianti: lo ha ricordato il prof. Ugo Marinangeli, presidente della locale sezione dell'A.i.d.o. (Associazione italiana donatori di organi). Marinangeli ha poi ricordato l'attività, in crescita, della sua associazione, fondata fra gli altri, ormai 25 anni fa, dal compianto dott. Gioacchino Bollettini.

La mattinata. L'incontro è iniziato alle 11,30 presso la Sala Convegni dell'Ospedale 'Madonna del Soccorso' ed è stato coordinato dal dott. Giuliano Anconetani, direttore sanitario della A.s.l. 12. Ci sono stati i saluti del sindaco di San Benedetto, dott. Domenico Martinelli, di Mons. Romualdo Scarponi (Vicario Generale della Diocesi di San Benedetto) il quale ha ricordato i casi del giovane Mirco Rossetti (deceduto nell'ottobre '93) e di Ilario Pallotta (agosto '94): 'le loro donazioni sono state atti di amore e di eroismo'. Parole che hanno seguito la lettura di un messaggio nel quale il vescovo Gervasio Gestori ha invitato i fedeli a non temere la donazione degli organi ed anzi a donare, secondo i princìpi della carità cristiana. Di seguito gli interventi delle persone dette. Fra questi anche l'intervento del dott. Francesco Bruni (Direttore dell'Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi dell'ospedale di San Benedetto), il quale ha ricordato che anche fra i suoi pazienti è aumentato negli ultimi anni il numero dei trapiantati, in misura superiore a quanto non siano aumentati i dializzati.

Conclusioni. Sono emersi chiaramente sia la felice situazione delle nostre strutture ospedaliere sia il livello di civiltà della cittadinanza locale su questi temi: 'grazie alla meritoria attività dei volontari dell'A.i.d.o. e dell'A.v.i.s.' (dott. Marabini). Fare di più, in questi casi, non è affatto una banale questione di primati, ma di vite salvate: sono state toccanti, dopo quelle di don Romualdo, le testimonianze dei sigg.ri Bovara e Di Iacovo, che hanno raccontato le loro esperienze di trapiantati. Presente, infine, la madre di Daniela Troli, la ragazza deceduta il 24/12/00 e i cui organi hanno salvato diverse vite umane: un caso che è poi servito a far conoscere la realtà locale delle donazioni in un messaggio pubblicitario nazionale. Il messaggio è stato chiaro e concreto: manifestate presso l'ospedale la vostra volontà di donare gli organi!