Nei giorni scorsi il segretario diessino Montanini ha ventilato l’idea di destinare il grande complesso del Centro Studi della Polizia di Stato, esistente nel capoluogo dal 1960,a sede dell’amministrazione provinciale di Fermo e trasferire quindi i ragazzi ivi ospitati nel convitto del “Montani”. Non lo ritengo né giusto né idoneo! Si tratta di un’ipotesi errata, in considerazione della valenza sociale nazionale cui la struttura assolve da quarantacinque anni.

 

Il Centro Studi, unica struttura del genere in Italia,deve rimanere infatti la sede per ospitare ragazzi e giovani (orfani e non) del personale della Polizia di Stato,così come con geniale intuizione volle l’ideatore, il generale ispettore Cesare Galli. Anzi,viste le mutate esigenze sociali, dovrebbe essere potenziato estendendo l’ospitalità agli studenti universitari di quel personale,in considerazione dei vari corsi di laurea attivati in città.

 

Se poi fosse necessario per il suo utilizzo massimo, si potrebbe rendere fruibile il Centro Studi anche dai figlioli del personale delle altre forze dell’ordine. Solo in subordine, nel caso la destinazione migliorativa descritta venisse meno per gravi motivi, viste la collocazione e la dotazione qualificata del complesso, il Centro Studi potrebbe venire riconvertito ed utilizzato come sede della nuova Questura,che in quanto struttura eminentemente operativa,dello stesso Ministero dell’Interno, troverebbe ivi l’allocazione naturale e ideale, pur dopo gli aggiustamenti necessari.Non bisogna limitarsi all’oggi,ma agire con lungimiranza:guardando al futuro prossimo la questura comprenderà numerose articolazioni e molti operatori (almeno il doppio rispetto ad ora) e nel tempo s’ingrandirà sempre più.

 

L’attuale sede del commissariato in via Virgilio, scelta infelice dell’allora giunta Fedeli, è a mio avviso ancor più inidonea per la questura.

Soprattutto per quattro motivi:

1) trattasi di un’area a ridosso di abitazioni civili e di un crocevia;

2) viene pagato un fitto alto (attorno al mezzo miliardo di lire annue);

3) la sede non è congrua per le esigenze operative di una questura, oltre che per le esigenze di supporto tecnico-logistico: mancano magazzini, garages adeguati, spazi per lavaggio mezzi e pompa carburante;

4) mancano del tutto le strutture di benessere del personale,stabilite dagli accordi di categoria. A parere mio, neppure acquisendo gli spazi ora utilizzati dall’Inail si riuscirebbe ad avere una sede con i requisiti sufficienti per una buona gestione del servizio e degli operatori. Cosa che invece sarebbe garantita certamente nell’area Cops.

 

* Vicesegretario vicario Udc di Fermo