"Il Senato approva". Sono bastate queste parole pronunciate dal presidente di turno Calderoli, per ribaltare la storia marchigiana degli ultimi 160 anni: Fermo è di nuovo provincia.

Le campane delle chiese locali hanno iniziato a suonare a festa, la gente si è riversata per le strade, i giovani si sono ritrovati in piazza del Popolo dove ha avuto inizio la festa: fuochi d'artificio, striscioni appesi ovunque, bandiere gialloblu e giallorosse che sventolavano dai balconi delle case.

Lacrime di gioia tra chi, questo sogno, lo rincorreva da vent'anni e ricorderà per sempre il 19 maggio 2004 come una data storica.

Fermo è provincia: 40 comuni, 160mila abitanti, il 90% della produzione italiana del settore dei cappelli, il 70% di quello della scarpa. Tutto il fermano, ieri sera, ha dato vita ad uno spettacolo di festa ed emozione: da Servigliano, passando per Torre San Patrizio, Monte Urano, Montegranaro, Grottazzolina, Sant'Elpidio a Mare: in tutti i quaranta comuni la gente è scesa in piazza a festeggiare.

"E' la più grande soddisfazione politica della mia vita", ha commentato il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Franca Romagnoli. "Da oggi lavoreremo per costruire due identità distinte e i nostri problemi ce li risolveremo da noi", ha detto, invece, il presidente del comitato territoriale, Luigi Vitali, ottantenne, che al momento dellla proclamazione in Senato, ha avuto anche un mancamento.

"E' una ricognizione storica importantissima per il fermano - ha sottolineato Monsignor Trasarti, Vicario generale dell'Arcidiocesi fermana - finalmente Fermo potrà fare pace con il periodo storico dell'Unità d'Italia".

"E' stata dura, ma non abbiamo mai mollato nonostante tutto e tutti - ha commentato il sindaco Saturnino Di Ruscio, al ritorno da Roma - ma voglio ringraziare tutti i politici che in prima persona si sono adoperati per questa causa, dagli Onorevoli Zama e Tanoni, ai Senatori Magnalbò e Bastianoni, a Franca Romagnoli, Fabrizio Cesetti e , naturalmente, Luigi Vitali".

"Era ora che questo territorio alzasse la testa - ha detto l'assessore al turismo di Porto San Giorgio, Maria Diana Fioretti - per troppo tempo siamo dovuti stare zitti e subire! Ora basta!"

Di ritorno da Roma, anche il sindaco di Porto San Giorgio, Claudio Brignocchi, visibilmente contento e soddisfatto anche lui.

Messaggi di felicitazione sono arrivati anche di sindaci di Falerone, Massimo Bertuzzi, di Servigliano, Renzo Speranza, di Sant'Elpidio a Mare, Renzo Offidani: tutti convinti che ora inizia una nuova epoca per il fermano.

All'una di notte circa, in piazza del popolo ha fatto il suo ingresso anche il pullman di ritorno da Roma, con a bordo una delegazione di cittadini festanti: cori, ancora pianti, emozione e tanta gioia hanno salutato la nuova provincia.

Brindisi che sono continuati fino all'alba: i giovani hanno inneggiato alla nuova provincia, i politici si sono trattenuti con la gente nei diversi locali della città.

Per tutti è stata l'occasione per riunirsi insieme, riaffermando l'identità di un territorio per troppo tempo soffocato sotto l'identità ascolana che non gli è mai stata propria.

Prossimo appuntamento: 2009, prime elezioni della nuova provincia, quella targata FM.