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Ideologia ed ipocrisia

| Il residuo fossile dell’ideologia comunista.

di Roberto De Berardinis

E' chiaro. Il residuo fossile dell’ideologia comunista, il suo precipitato politico, che fa da sfondo,oggi come ieri,  al pacifismo a senso unico, alla contestazione pseudo terzomondista contro la globalizzazione dei mercati e dei sistemi di comunicazione, cioè il libero movimento di risorse, di uomini e di idee, è il mai sopito antiamericanismo.

Un riflesso condizionato ideologico, o post-ideologico, se si vuole, che affligge i nostalgici  della divisione in blocchi del mondo  e gli orfani dello stato, o degli stati, già custodi dell’ortodossia bolscevica o interpreti delle sue varianti socialiste.

Non riescono a mandar giù l’idea, i numerosi capi dei partiti comunisti nostrani (perché così orgogliosamente ancora si chiamano e vogliono essere chiamati) assieme agli incredibili verdi, mentre si accomodano sugli scranni traslucidi del parlamento italiano,  ove saranno  raggiunti a breve ovviamente dai “nuovi “ leader dei “disobbedienti”, dei “no-global”, che gli USA abbiano potuto vincere dopo la prima, dopo la seconda, anche la terza guerra modiale.

Fortunatamente  per noi, però,  l’ultimo conflitto planetario è stato combattuto, nella sua variante “fredda”, ed è risultato  visibile solo attraverso la corsa agli armamenti e appena immaginabile sotto la cortina dello  scontro spionistico:  Mentre le ovvie verità del dossier Mitrokin, l’attentato al Papa, l’omicidio di Moro, rappresentano solo alcuni piccoli tasselli di uno scontro sistemico durissimo, che ha portato al collasso per implosione l’impero sovietico, e con effetto domino anche dei paesi satelliti e di quelli “non allineati” (chi si ricorda di questa trovata propagandistica antesignana dei nostrani antiglobalizzatori terzomondismi ?).

Ma tant’è..
I partiti comunisti, i verdi (!), con quel bel numero di parlamentari che si ritrovano, grazie alle spartizioni romane operate a tavolino grazie alla legge Mattarella, finiscono col condizionare l’unico partito vero e serio del centro sinistra l’unica vera forza popolare progressista e riformista,  cioè i DS, trascinandoli, anche a causa  delle fughe in avanti degli ulteriori partiti virtuali come quello di Prodi e di Rutelli verso una irresponsabile deriva antiamericana giocata in funzione antigovernativa.

Si può anzi si deve, quando serve,  dissentire dalla politica degli Stati Uniti, ma pur sempre entro una coerenza politica e culturale di sistema che deve comunque incessantemente alimentarsi della memoria politica, culturale e civile del ruolo storico svolto, per la nostra democrazia e il nostro progresso, parlo di noi italiani e ed europei, dagli Stati Uniti d’America con il sacrificio dei propri soldati prima e con l’impegno della sua politica atlantica di difesa e di sviluppo democratico.sino ad oggi.

Con il senno di poi, si può anche convenire che la guerra al regime canaglia di Saddam Hussein, abbia inopinatamente scoperchiato il verminaio dell’islamismo fondamentalista incolto,inumano, imperialista e sanguinario: ma, per l’appunto, proprio da esso  bisogna ora difendersi, armi alla mano, nell’ attesa speranzosa che i musulmani illuminati isolino, e davvero,  culturalmente, civilmente e politicamente il potere temporale sanguinario dei preti islamici imperialisti che hanno come unico obiettivo, non si può ignorarlo,  la distruzione della civiltà occidentale cristiana e post illuminista..

Pertanto non si può parlare dei fatti della prigione di Habu Graib (episodi organizzati di guerra psicologica, senza alcuna violenza fisica, volti  un po’ velleitariamente, a deprimere, confondere,  umiliare e impaurire alcuni terroristi senza umanità e dignità, per carpire loro eventuali informazioni preziose,) decontestualizzandoli, rimuovendo cioè il ricordo di tremila persone inermi che stavano a lavorare bruciati vivi nelle due torri in USA, e di migliaia di altri innocenti inermi cittadini lavoratori ammazzati a tradimento da barbari fanatici musulmani in Spagna, in Iraq o in Sudan.

Gli Stati Uniti d’ America sono la democrazia più avanzata, più evoluta e migliore del mondo, la nazione leader mondiale nel campo del diritto, delle scienze, della tecnologia, della cultura e del progresso, il Paese in cui c’è la più incredibile mobilità sociale ascendente di tutto il pianeta, pur affetta dai limiti immanenti di ogni organizzazione umana, ovviamente, ma che sta combattendo, oggi come ieri, con coraggio e senza vili ipocrisie una guerra per tutti noi, per la nostra civiltà occidentale, cristiana, liberale e interculturale.

Purtroppo la solitudine, le insidie dello scontro a causa dell’infamia animale del nemico combattuto a volte possono ispirare errori nei mezzi usati, ma i vili, gli opportunisti e gli ipocriti nostrani, orfani di ideologie storicamente fallimentari, non hanno l’ autorevolezza politica, né la credibilità per censurarli.

22/05/2004





        
  



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