9° Festival della Canzone Ascolana
Ascoli Piceno | Serata allinsegna dellascolanità e della genuinità; presenti il Presidente della Provincia di Ascoli Piceno Massimo Rossi e il Sindaco di Ascoli Piero Celani.
di Stefania Mistichelli
Si è tenuto ieri 21 maggio alle 20.45 presso il Teatro Ventidio Basso la nona edizione del Festival della Canzone Ascolana .
Il Festival, realizzato grazie allAssociazione Culturale Gli Amici del Vernacolo e al suo presidente Giovanni Travaglini, è stato patrocinato dallAssessorato alla Cultura del Comune di Ascoli, dallAssessorato alla Cultura della Provincia di Ascoli, dal Consiglio di Presidenza Regione Marche Ancona, dalla Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e dalla Camera di Commercio.
Il festival si è aperto con la sigla del Festival della Canzone Ascolana, scritta per loccasione da Enzo Titta e Giovanni Travaglini, organizzatore della manifestazione.
Dopo una breve introduzione del patron Travaglini, la parola è passata ai due conduttori della serata: Domenico Marozzi e lesordiente Eleonora Balestra.
Questanno tre giurie, una costituita da esperti musicali, una da giornalisti, ed infine una popolare, hanno avuto il compito di assegnare i premi alle due canzoni vincitrici delle due categorie melodica e moderna, al miglior testo e il premio speciale alla memoria di Ivan Graziani, istituito otto anni fa grazie ad un idea di Enzo Marinelli.
Dopo il saluto di rito agli sponsor ed ai Musicando che hanno accompagnato tutti i cantanti ed i gruppi in gara (Marco Grezzi al piano, Walter Monini al basso, Giacinto Cistola alla chitarra e Marcello Piccinini alla batteria), il Coro Gli amici del Vernacolo ha inaugurato la serata.
Lesecuzione delle canzoni in gara è stata divisa in due tranche, e le canzoni alternate secondo la categoria di appartenenza; queste le canzoni che rientravano nella sezione melodica:
Ascule slow-food, con Giovanni Vitelli; Dimme che me vuó bbè (parole di Massimo Corradetti, musica di Roberto Mistichelli) con Carla Villi; Amore mié, dimme scì con Ernesto e Giuseppe Celani, accompagnati dalla fisarmonica di Andrea Fanini; Concerte destate (testo di Domenico Sartori, musica di Fabio Ercoli) con Roberto Buondi; Déntre na ruétta (testo e musica di Enzo Titta) con Romana Stella, accompagnata dal pianoforte dallautore della canzone.
Nella categoria della canzoni moderne sono state eseguite:
La socera e la nora con LAsculà Cantorum; Lu caccenitte (testo di Anna Speranza Panichi, musica di Enzo Titta) con Enzo Titta; Ne me chiamà più (testo e musica de Li Bbezzuoche), con Li Bbezzuoche; Nen Sarriva con li Campane de Plasteca; Sténghe bbé n chesta cettà (testo e musica di Domenico Spurio) con Marco Spurio.
Lesibizione dei musicisti è stata intervallata da due balletti a cura del Centro Danza Caterina Ricci, seguiti da un toccante ricordo della ballerina e coreografa scomparsa, colei che questo palcoscenico aveva eletto a sua seconda casa e che solo lo scorso anno ha rievocato Giovanni Travaglini fremeva dietro le quinte mentre guardava le sue allieve danzare sul palco.
Le redini del Centro Danza sono state prese continua il patron del festival da Gabriella Nespeca, che insieme alla sua collaboratrice Sabrina, proseguono egregiamente il mandato di Caterina Ricci.
A Gabriella Nespeca Giovanni Travaglini ha consegnato una targa ricordo di questa edizione del Festival, realizzata per loccasione dallartista Enzo Marinelli, che ha prodotto anche le altre targhe e i premi da consegnare durante la serata.
Dopo lesibizione di tutti i cantanti, che come ogni anno si sono distinti per la loro spontaneità e freschezza, sono cominciate le operazioni di voto ad opera delle tre giurie competenti, mentre sul palco si susseguivano tutti i musicisti in gara per un riascolto veloce di tutte le canzoni.
Mentre le giurie votavano, il Gruppo Canto e Danza Popolare Marsia di Roccafluvione, sorto allo scopo di recuperare le tradizioni della civiltà rurale, intratteneva il pubblico esibendosi in quattro coreografie: quella dei pastori, quella dei giovani, il ballo con i nastri, noto come la quadriglia, e infine la schermaglia amorosa.
A conclusione della serata la premiazione:
Per la sezione melodica hanno vinto Ernesto e Giuseppe Celani, padre e figlio, con Amore mié, dimme scì premiati dal Sindaco Piero Celani, che ha espresso soddisfazione riguardo a manifestazioni come queste, che hanno lo scopo di "valorizzare la nostra cultura e lascolanità".
Seconda classificata Romana Stella con Déntre na ruétta, seguita da Dimme che me vuó bbè con Carla Villi.
Per la sezione melodica il presidente della Provincia di Ascoli Piceno Massimo Rossi ha consegnato il primo premio a LAsculà Cantorum per La socera e la nora.
Massimo Rossi, ringraziando per linvito, ha affermato di aver apprezzato molto la serata, fatta non solo di canzoni ottimamente arrangiate e che hanno comunicato un grande amore per la città ascolana e per il suo vernacolo, ma anche di emozione, scaturita per esempio nel vedere cantare insieme un padre ed un figlio.
Secondo e terzo classificato rispettivamente Li Bbezzuoche con Ne me chiamà più e la canzone Nen Sarriva di li Campane de Plasteca.
Il premio per il miglior testo è stato assegnato a LAsculà Cantorum, che lo hanno ricevuto dal decano del giornalismo ascolano Bruno Squarcia.
Ad Enzo Titta è andato invece il premio in onore ad Ivan Graziani, che ha avuto il significato di un premio alla carriera, in quanto Titta ha partecipato a otto delle nove edizioni del Festival della Canzone Ascolana con ben tredici canzoni.
Enzo Travaglini, infine ha dato appuntamento a tutti per il prossimo anno, per la decima edizione del Festival della Canzone Ascolana, che ci aspettiamo mantenga la sua giovinezza e genuinità, sempre allinsegna dellamore per la cultura ascolana e del suo vernacolo.
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22/05/2005
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