Sulla scuola la parola d'ordine è "dialogo" e "crescita"
San Benedetto del Tronto | Incontro: La scuola che verrà - Attese, speranze e prospettive. Dopo cinque anni di difficoltà, incertezze e cattive riforme organizzato da Unione e la lista cittadina Unione Democratica per S. Benedetto.
di Adamo Campanelli
Un momento dell'incontro
Si è svolto nel pomeriggio di oggi all’Auditorium-Biblioteca comunale l'incontro organizzato dall'Unione e la lista cittadina Unione Democratica per S. Benedetto dal titolo “La scuola che verrà - Attese, speranze e prospettive Dopo cinque anni di difficoltà, incertezze e cattive riforme”.
Un incontro seminariale per Dirigenti scolastici, Insegnanti, Studenti, Famiglie, Personale amministrativo che ha visto la partecipazione del dirrigente scolastico Maria Pia Silla in veste di coordinatrice, Mariella Spinosi, Esperta di politiche formative, Emidio Mandozzi, Assessore alla Formazione professionale e Politiche Attive del Lavoro, Provincia di Ascoli Piceno che ha parlato dell'Integrazione tra istruzione e formazione: una risorsa per lo sviluppo del territorio, Olimpia Gobbi, Assessore alla Cultura, Provincia di Ascoli Piceno che ha posto l'accento su Scuole, autonomie, territorio: nuove regole per la partecipazione e la governance oltre a Giovanni Gaspari, candidato sindaco, liste collegate dell’Unione. Interventi anche del Prof. Cresci dell'Università di Urbino.
Presenti anche i candidati consiglieri: Cianci Anna Rosa, Virgili Paolo, Giardina Giuseppe, Rimoldi Pier Maria, Renzi Rosalia, Scotese Graziella, Antonelli Maria Teresa tutti dell'Unione Democratica Per San Benedetto.
Dall'incontro è emrso come il mondo della scuola debba dialogare con le istituzioni e le aziende in quanto il mondo del lavoro si aspetta molto dai ragazzi che rappresenteranno la classe dirigente del futuro.
Importante anche crescere, perchè solo attraverso questo si può puntare alla qualità, qualità che alza il PIL del territorio.
Inoltre, investire sull'istruzione per riconfermare la dimensione della scuola come istituzione forte del Paese.
La scuola non può permettersi di perdere il capitale umano più giovane, disperso dall’inadeguatezza del sistema scolastico e formativo e dalle difficoltà incontrate nella ricerca di un’adeguata occupazione. I docenti devono riconquistare autorità morale, saper parlare la lingua delle nuove generazioni, ma devono essere posti nella condizione di capire e guidare realmente la vita e l’esperienza dei giovani.
Non è tuttavia operando sui singoli problemi che si può giungere ad una soluzione condivisa: è il sistema scuola, nella sua interazione con gli altri sistemi della società, che deve essere riordinato e stabilizzato e, soprattutto, ricondotto ad un rapporto reciprocamente produttivo con gli altri sistemi.
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22/05/2006
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