"Dopo la mia riflessione sull'inganno dei falsi sondaggi e sugli strumentali appelli al voto utile, appelli lanciati per manipolare i cittadini con l'unico intento di difendere un potere sul territorio e non certo progettualità e soluzioni concrete ai problemi, continuo a riflettere ad alta voce.

In questo momento della vita politica locale la mia fiducia va a chi ha mostrato passione, concretezza ed impegno al di là dei simboli e delle appartenenze. Sono certa che sia questo un momento cruciale di azione, anche fuori dai simboli dei partiti, per ricostruire una politica vera, ridare fiducia, rinsaldare legami sociali e favorire così lo sviluppo economico del territorio.

Voglio però per una volta indossare i panni di un elettore di centro sinistra con appartenenze forti di bandiera, un elettore abituato a votare sulla base dei simboli di partito che si trova in queste amministrative provinciali a dover scegliere tra due candidati di sinistra: un presidente uscente, stimato, apprezzato con una biografia di consensi anche trasversali e sostenuto da quattro liste (due delle quali civiche) e un vice-presidente uscente che si candida "contro" il suo presidente, con il quale ha condiviso progettualità e scelte, e che incassa l'appoggio di cinque segreterie dei partiti di centro sinistra con i relativi simboli.

Mi chiedo, quali calcoli deve fare un cittadino che vuole continuare a difendere i simboli della sua sinistra e vuole vincere le elezioni sconfiggendo il vero avversario, quello di destra? In altre parole quali strategie possono garantire la vittoria sulla destra?
Se ci poniamo questo interrogativo e vogliamo parlare di quel voto utile che ha senso perché può dare continuità e può sconfiggere la destra dobbiamo dire con forza alcune cose.

Nella situazione politica in cui siamo sappiamo tutti bene che la destra si può battere solo se c'è un progetto credibile, persone competenti, persone che danno fiducia e in grado di catalizzare nuove energie. Solo a queste condizioni, infatti, si potranno avere consensi trasversali.

Senza fare complesse analisi, ma solo usando quel buon senso a cui si appella il candidato Mandozzi nei suoi manifesti elettorali, sappiamo anche che la sua candidatura non ha quei caratteri.

La candidatura di Mandozzi non sarà in grado di catalizzare consensi trasversali né al primo turno né al secondo turno (qualora arrivasse al ballottaggio).

La candidatura di Mandozzi non raccoglierebbe consensi neppure in quella parte di elettorato di centro sinistra che chiede ai politici soluzioni ai problemi e non fedeltà ai partiti.

Solo se Rossi arriverà al ballottaggio ci saranno reali condizioni per battere la destra.
Conseguentemente chi si affiderà a quei simboli di centro sinistra e voterà il 6-7 giugno per Mandozzi presidente deve sapere che sta esprimendo fedeltà ad un simbolo ma sta dando il territorio alla destra. E' questo quello che vuole?

Il voto dato alla candidatura di Rossi presidente è un voto in grado di dare continuità al progetto per il Piceno, è un voto capace di generare nuova politica locale, è un voto certo non del tutto utile alle segreterie di partito che hanno deciso di dividere la sinistra, ma il solo voto in grado ora di battere la destra e di non distruggere definitivamente, anche in questo territorio come sta avvenendo a livello nazionale, il centro- sinistra".