“Un miliardo e mezzo di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua”. “Quello dell’acqua è un tema profondo, che ha molto a che vedere con quello della pace”. La prima frase è di Massimo Rossi (candidato alla presidenza della Provincia di Ascoli, ex sindaco di Grottammare), la seconda dell’onorevole Pietro Folena, che oggi pomeriggio (sabato 29 maggio) hanno parlato di Acqua e democrazia. Le responsabilità del mondo della politica a difesa dei principi del manifesto del contratto mondiale sull’acqua, nella sede dell’Ulivo in via Mazzocchi a San Benedetto. Massimo Rossi, fra gli altri incarichi, è membro del comitato scientifico della sezione italiana del “Contratto mondiale”, Pietro Folena presidente dell’“Associazione degli eletti per il Contratto mondiale sull’acqua” (sul “Contratto mondiale dell’acqua” v. link).

 

Nel suo intervento Massimo Rossi ha parlato delle disposizioni che in anni recenti hanno imposto agli Enti locali di costituire società per azioni che gestissero il ciclo delle acque (a partire dalla “legge Galli”, la n. 36 del 5/1/94). “Noi proponiamo invece una difesa dell’acqua come bene comune, ha detto Rossi, in quanto essa corrisponde ad un bisogno primario dell’uomo. L’acqua è vita. Non possiamo privatizzarla e affidarla al meccanismo del profitto, addirittura mettendo in competizione le varie società per azioni che sono state create”. Rossi ha parlato della necessità di “una nuova cultura dell’acqua, contro gli sprechi nell’uso civile, come in agricoltura. Penso a degli incentivi per la riconversione degli impianti di irrigazione, per evitare tali sprechi”.

 

“L’Italia spreca più acqua di altri Paesi, specie in agricoltura e nell’industria, ha detto da parte sua Folena. L’Italia è anche il Paese in cui si consuma più acqua minerale pro capite al mondo, nonostante la qualità dell’acqua dei nostri rubinetti. L’acqua a pagamento è precisamente quel meccanismo che vogliamo evitare, per aiutare i Paesi in via di sviluppo, per esempio con la proposta di istituire una piccola tassa regionale di un centesimo a metro cubo di acqua consumata, da destinarsi agli investimenti per dotare quei Paesi dell’acqua. Per esempio l’India, dove l’acqua minerale imbottigliata dalle multinazionali viene venduta a prezzi insostenibili per la popolazione. Le Marche possono diventare un laboratorio su questi temi”.

 

Presenti, assenti, iniziative. Sono intervenuti anche Ubaldo Maroni ed Emidio Mandozzi (rispettivamente presidente del consiglio provinciale e sindaco di Spinetoli, entrambi in scadenza) e Pierluigi Addari (“Sos Missionario” di San Benedetto). Presenti anche sei candidate del centrosinistra alle provinciali, nei collegi di San Benedetto: due dei DS (Del Zompo e Sorge), le tre di Rifondazione (De Panicis, Marcelli, Spinelli), una dello Sdi (Calvaresi).

 

Uno degli scopi dell’incontro era infatti quello di invitare i candidati a sottoscrivere un impegno sui temi dell’acqua, che ha già visto attivi alcuni Comuni (tra i quali naturalmente Grottammare e Spinetoli, tramite l’adesione al progetto “Un milione di cisterne”, per il quale v. il link del “contratto mondiale”) e la Provincia stessa, che nel 2003, anno internazionale dell’acqua, aveva coordinato le iniziative di 13 Province italiane e tenuto un consiglio provinciale aperto sull’argomento, il 19 luglio presso il lago di Pilato (v. il link con tutte le iniziative).

 

Assenti infine Riccardo Petrella (segretario generale del “Comitato internazionale per un contratto mondiale dell’acqua”, presidente della sezione italiana) e Rosario Lembo (segretario della sezione italiana del Comitato), i cui interventi erano stati annunciati.