Scoprire le carte in merito alla vicenda della chiesa di San Giuseppe e scrivere la parola fine ad una polemica che si trascina da mesi.

 

Con questa intenzione il sindaco, Giovanni Martinelli, ha convocato una conferenza stampa alla quale hanno preso parte gli assessori Marcello Diomedi e Gionata Calcinari (rispettivamente urbanistica e sviluppo economico, quest’ultimo anche rappresentante della zona interessata dalla tematica) e il consigliere di maggioranza Stefano De Angelis “…espressione di una di quelle comunità”, come ha precisato Martinelli in apertura di seduta. Con loro era presente anche l’attuale responsabile del settore urbanistica del comune Serafini.

 

“Ho assistito costantemente ad attacchi nei miei confronti, si sono dette cose false, tutte incentrate all’aspetto politico – ha esordito Martinelli – e credo che sia il momento di dire la verità sulla chiesa”.

 

Atti alla mano, il sindaco è passato ai dettagli prima di dare la parola a Serafini.

 

“Con delibera numero 24 del 25 maggio 2004 il consiglio comunale, convocato in termini di velocità ed al quale hanno partecipato solo i rappresentanti dell’allora maggioranza – ha osservato il sindaco – si è deciso di procedere ad un accordo di programma per la realizzazione di una chiesa in zona San Giuseppe. Si prevede la cessione al comune a titolo gratuito dell’area da parte dell’Istituto per il sostentamento del Clero, parrocchia e Seminario di 5000 metri quadrati di terra agricola adiacente la scuola di Piane Tenna nonché di piazza della Libertà e della chiesetta di legno. L’ente pubblico, da parte sua, si sarebbe impegnato ad una variante urbanistica per permettere la realizzazione di appartamenti, in parte vincolati ad edilizia popolare.Nell’interesse della popolazione, dopo contatti con la Curia e il compianto monsignor Franceschetti, ferma restando la costruzione della chiesa ho chiesto non solo la cessione di 5000 metri quadrati di terreno da destinare a parcheggio per la scuola, ma che venissero consegnati i parcheggi realizzati oltre alla piazza della chiesa di legno urbanizzata. Ho formalizzato la richiesta ed è passato del tempo. Intanto è iniziata la carnea contro di me e ciò mi ha molto rattristato.Malgrado gli enti ecclesiastici avessero più volte sostenuto che la tempistica fosse di 10/15 anni per la realizzazione di una chiesa, si è iniziato a sostenere che questo sindaco remava contro. Il risultato è stato che gli enti interessati hanno deciso di prendere in considerazione solo quell’accordo di programma e nessun’altra richiesta. In questo modo si è vanificata la possibilità di ottenere un riscontro pubblico ulteriore per la città. A quel punto ho informato il consiglio circa l’intenzione di dare seguito all’accordo di programma ma devo registrare due vicende piuttosto curiose. La prima è l’entrata in campo del parroco che è sempre stato vicino alle tesi dell’opposizione circa il fatto che io volessi rallentare la pratica. Mi ha scritto una lettera davanti alla quale se Giovanni Martinelli sorride, il sindaco Martinelli non può farlo visto che è stato offeso e dileggiato. Per questo ho dato mandato al mio legale affinché verifichi gli estremi per una querela. Altra cosa curiosa è legata al fatto che a protocollare un documento sottoscritto dalle associazioni di quartiere sia stato un segretario di partito. Davanti a tutto ciò non vedo come possa essere considerata strana l’iniziativa di un consigliere del posto che promuove una petizione per mantenere aperta la chiesetta di legno”.

 

E qui si arriva ad un punto dolente.

 

“A tal proposito devo ribadire che anche l’associazione San Lorenzo mi ha scritto sostenendo di non voler rinunciare mai alla chiesetta di legno ma, d’altra parte, sostenendo di essere favorevole alla realizzazione della nuova chiesa – ha proseguito il sindaco - Qui serve una precisazione: nell’accordo di programma si prevede che l’edificio della chiesetta di legno sia destinato a centro di quartiere. Questo vuol dire che nel momento in cui fosse realizzata la nuova chiesa, la chiesetta di legno sarebbe chiusa come luogo di culto. Ecco, dunque, che è falso dire che chi ha predisposto quell’accordo voleva mantenere in vita la chiesetta di legno perché la delibera, quella a cui sono stato sollecitato più e più volte a dare seguito, prevede il contrario. Un altro nodo da sciogliere è poi legato all’esistenza di un vincolo sul perimetro del complesso esistente. E qui il sindaco ha lasciato la parola al tecnico Serafini.

 

“Sussiste un vincolo, come indicato in delibera, di inedificabilità sul perimetro del complesso esistente di San Giuseppe stabilito dal Prg ma una parte del progetto per la realizzazione della chiesa cade proprio sulla zona soggetta a vincolo. Inoltre, nella delibera viene prescritto uno studio ambientale paesaggistico che valuti l’inserimento della nuova costruzione nel contesto esistente ma tale studio non è mai arrivato. Come ufficio siamo stati costretti a predisporre una lettera con richiesta d’integrazione soprattutto per l’aspetto più controverso, quello del vincolo”.

 

Ed il sindaco, soprattutto alla luce della questione del vincolo esistente sull’area, ha voluto concludere con un’osservazione dal taglio politico.

 

 “Ma la volevano fare veramente la chiesa oppure si è voluto confezionare qualche cosa che doveva essere predicato dal parroco per un riscontro elettorale?”.