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Recupero del chiostro di San Francesco a Monterubbiano

Monterubbiano | Esso diverrà il nuovo Polo Culturale di Monterubbiano. Ne parla il Sindaco Francesco Pagliarini

Da pochi giorni l'Amministrazione comunale di Monterubbiano ha avviato il cantiere che riporterà in splendide condizioni il chiostro del Convento annesso alla Chiesa di San Francesco. L'intero complesso edilizio è stato oggetto in questi mesi di un sistematico recupero, ormai in fase di ultimazione, sostenuto con le risorse economiche che l'Amministrazione comunale ha ricevuto dallo Stato per i danni causati dal terremoto del 1997, con i fondi della Comunità Europea, e con fondi comunali. L'intervento specifico per il chiostro segna un punto fondamentale di questo impegnativo cantiere, eseguito sulla base di un progetto che mira a costituire un interessante Polo Culturale dotato di Museo, Auditorium, Biblioteca e Centro di Educazione Ambientale.

Il CEA, in specie, viene arricchito nella sua molteplice fruibilità per giovani e adulti dal ripristino del chiostro, la cui superficie è misurata in 815 metri quadrati, distribuiti da sempre su due livelli. "Il termine benedettino clausura monasterii - interviene il sindaco Francesco Pagliarini - indica uno spazio che rimanda all'idea di giardino, anche se privo di spazi verdi e piante. Si tratta di un luogo legato a particolari significati della tradizione cristiana. Il pozzo centrale, chiamato puteos, richiama ad esempio la presenza dell'acqua come fonte di vita e simbolo del rapporto tra uomo e Dio.

Il recupero che stiamo eseguendo mantiene quindi alcuni elementi originari, ponendosi però in sintonia con l'evoluzione sociale e antropologica della collettività monterubbianese. Ci interessa soprattutto che il chiostro abbia il ruolo di spazio verde aperto al pubblico, in relazione alla sua ubicazione all'interno del polo culturale e alla nuova destinazione di Centro di Educazione Ambientale inserito nel programma regionale di informazione-formazione ambientale. Sarà destinato dunque ad accogliere iniziative di comunicazione all'aria aperta, anche rivolte alle forme di disabilità motorie, visive e acustiche. Soprattutto dovrà favorire la conoscenza delle principali specie vegetali da frutto e gli ortaggi che contraddistinguono lo sviluppo economico e culturale della Valle dell'Aso.

Il ripristino dell'orto botanico è stato previsto inoltre per diffondere tra le giovani generazioni la conoscenza e l'informazione sulle piante officinali, già coltivate dai monaci sin dalla costruzione del complesso edilizio risalente al XIII secolo, avvenuta per volontà del Beato Matteo. Sistemazione del terreno, pavimentazione e progetto di illuminotecnica sono curati per valorizzare i diversi spazi e valorizzare lo stile architettonico del chiostro e del suo loggiato.

L'impostazione del giardino officinale si caratterizza per tre tipologie di spazi verdi, con esemplari di alberi da frutto, aiuole a raso con piante aromatiche e un sistema di aiuole tattili, create anche per la necessità di mettere in sicurezza le diverse quote altimetriche dello spazio claustrale".

Questa iniziativa dell'orto botanico ad uso didattico si inserisce all'interno della completa ristrutturazione del Polo S. Francesco che verrà riaperto al pubblico il prossimo 26 settembre.

30/05/2007





        
  



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