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Verso le elezioni. Pierpaolo Petrone.

| GROTTAMMARE - Incontriamo uno dei 'big' dello schieramento della lista civica 'Il Governo dei cittadini - Grottammare unita'.

di Giovanni Desideri

L'ingegner Pierpaolo Petrone è attualmente il dirigente dell'Ufficio Tecnico del Comune di Acquaviva; 35 anni, sposato, iscritto a Forza Italia dal '96, è già stato candidato nel '98 alle elezioni amministrative di Grottammare. In quell'occasione non fu eletto: 'ero troppo giovane!', ci dice.

Ing. Petrone, lei è nato ed ha sempre vissuto a Grottammare. Conosce tutti gli aspetti della città e ne ha vissuto i cambiamenti. Qual è il suo giudizio sugli 'anni del centrosinistra'?
Intanto farei una prima distinzione tra la prima e la seconda Giunta Rossi. Durante la prima sono state fatte poche cose ma ancora condivisibili. Con la seconda, invece, hanno esagerato, con interventi propagandistici e troppo costosi, realizzati con poca o nessuna cura: il piano di spiaggia, per esempio, è stato preparato in fretta e furia ed è completamente da rifare. Ma le posso citare tanti altri casi: per esempio la creazione, piuttosto che la rimozione, della barriere architettoniche. Con il nuovo arredo in centro, infatti, ci sono stati moltissimi incidenti, occorsi a turisti e residenti, costretti al Pronto Soccorso. E sono partite molte richieste di risarcimento al Comune. Posso dunque dirle che molte sono le ombre e poche le luci.

Per via del suo attuale lavoro lei possiede grande competenza nell'ambito dei Lavori Pubblici: com'è l'attuale situazione di Grottammare in questo settore?
Su questo credo che l'attuale Giunta abbia dato il peggio di sé. Nel nostro programma abbiamo premesso un impegno a tutti gli altri: il ruolo centrale del cittadino. Ora, consideri che gran parte dell'area che va dalla ferrovia alla Strada Statale viene considerata nel nuovo P.R.G. 'tessuto ottocentesco', un vincolo che costringe il privato ad intervenire con piani di recupero dal costo spesso proibitivo. E infatti è partita una vendita generalizzata di immobili, una corsa a disfarsene, a favore di grandi imprese costruttrici. A questo punto interviene quello che noi consideriamo il secondo grave errore dell'attuale amministrazione: la riduzione cieca e sorda dal Piano regolatore della superfici edificabili. Noi non condanniamo il provvedimento in quanto tale, ma unicamente l'eccesso, che ha determinato una vera e propria fuga da Grottammare da parte di molte giovani coppie, impossibilitate a costruire da se la loro abitazione. In sintesi: aree edificabili in pratica non sono più disponibili e quelle che c'erano sono finite anch'esse nelle mani di grandi costruttori. Conclusione: il danno sul mercato è stato gravissimo, i prezzi delle case, in una situazione di monopolio o quasi, sono andati alle stelle. Fuga dei cittadini: io stesso vivo a San Benedetto da poco più di un anno. Inoltre, questa ostilità nei confronti del singolo cittadino è ben visibile anche nel caso di un intervento che per altro verso condivido: il recupero del centro storico al Paese Alto. Qui si è consentito allo I.a.c.p. di ristrutturare edifici con solai in cemento, meno costosi, mentre si sono tartassati i cittadini, costringendoli a ripristinare il più 'filologico' solaio in legno. Noi non condividiamo queste disparità, queste incongruenze. Ripeto: al Paese Alto sono stati fatti interventi che a me piacciono, ma non è stato fatto tutto: per esempio si è ignorato un edificio di indubbio valore come l'ex Ospedale dei Bambini.

Che fare?
Noi proponiamo di riaumentare nel Piano Regolatore le aeree edificabili, pur evitando accaparramenti e speculazioni private. Poi vorremmo ridare ai cittadini il diritto alla casa: alla sua costruzione, come anche ad una casa di edilizia pubblica. E badi che non si tratta di un programma costoso. Si tratta invece di un progetto a costo zero, in quanto la nostra azione, concretamente, sarebbe strutturata come segue: noi individuiamo le aree, le mettiamo a disposizione delle cooperative a prezzi ragionevoli, le cooperative procedono infine all'edificazione, a costi inferiori a quelli attuali. Risultato finale: discesa degli attuali folli prezzi di mercato in edilizia.

E sul versante delle realizzazioni per mano dell'Amministrazione stessa, le famose o famigerate 'opere pubbliche'?
Anche su questo ho da fare importanti rilievi. Il primo: l'attuale Amministrazione ha approvato un suo P.R.G., ma interviene continuamente con 'accordi di programma', i quali rappresentano altrettanti varianti al Piano. Ma allora perché varare un piano se poi si interviene continuamente a modificarlo? Lo strumento accordo di programma' viene indicato dalla legge come un'eccezione al normale svolgimento dell'attività amministrativa, un'una tantum piuttosto che una consuetudine. Noi intendiamo ricorrere a questo strumento di tanto in tanto: non un giorno sì e l'altro pure! Osservo inoltre che l'attuale amministrazione si vanta della realizzazione di grandi opere pubbliche, dal lungomare all'arredo del centro. Questi interventi, invece, sono stati assolutamente estemporanei, a macchia di leopardo. Hanno favorito alcune precise zone, mentre altre sono state lasciate nell'abbandono più assoluto. Da Corso Mazzini ai confini nord della città nessun intervento. Il piazzale antistante la stazione ferroviaria, unitamente all'area ex-Cardarelli, sono state zone off-limits. Nessuna 'opera pubblica', ma nemmeno l'ordinaria manutenzione: non un marciapiede sistemato, non una speranza di sviluppo, non un collegamento con il resto della città. Diciamo questo: l'opera pubblica non deve essere solo di grande effetto propagandistico, ma realizzare un servizio esteso a tutti i cittadini, per migliorare la qualità della vita di tutti.

Già: la qualità della vita. È un tema di cui parlano spesso gli esponenti di questa Amministrazione.
Senza averne titolo, dico io! Prenda per esempio gli interventi a favore dei bambini in età prescolare. L'unica bambinopoli è quella presente nella pineta Ricciotti. Poi più niente. Le ludoteche non intercettano i bisogni dei più piccoli. Su questo ho anche l'esperienza diretta di mio nipote, che abita con i suoi genitori nella zona nord della città. Se poi vogliamo spostarci da questa zona, per andare a vedere quale sia la situazione per esempio lungo la Valtesino, allora davvero tutti i nodi vengono al pettine! Qui abbiamo una sintesi di tutto quanto ho detto finora: assenza di luoghi per bambini, edilizia negata al singolo cittadino, rete fognante da rifare. Per noi la Valtesino deve diventare un'area urbana a tutti gli effetti, con piazze, negozi, viabilità tipicamente urbana, marciapiedi, viali alberati. Si tratta di un'area già molto popolata, direi quasi satura', eppure incredibilmente trascurata dagli attuali amministratori. Costoro hanno realizzato opere esose prima ancora di fornire ai cittadini i servizi essenziali. Mettiamola pure così: meno lungomare, ovvero un lungomare rifatto a minor prezzo e più linee fognanti. Qualcosa di minor impatto pubblicitario/estetico, ma che serva davvero alla qualità della vita.

Le do atto di una concretezza ahimé rara nelle sue argomentazioni. Dovrà però ammettere che le 'opere faraoniche' hanno valorizzato la città. I turisti, in base ai dati della Regione Marche, sono raddoppiati dal '94 ad oggi.
Guardi, io sono contento per l'aumento delle presenze turistiche, ma non si può realizzare questo risultato a detrimento dei residenti, che vivono in città dodici mesi all'anno. La vera qualità della vita, lo ripeto, è ancora un miraggio. Questa Amministrazione si vanta per esempio dei suoi servizi sociali. Ora, ancorché da profano, posso dirle che da una parte noi non intendiamo ridurre questo capitolo di spesa: semmai, invece, monitorare i soggetti che hanno realmente diritto ai benefici pubblici. In secondo luogo intendiamo andare al di là dei palliativi o della sopravvivenza, per intervenire sulle cause del disagio: meglio dare un lavoro piuttosto che un sussidio.

Un messaggio ai commercianti.
Noi grottammaresi abbiamo assistito in questi anni alla morte del centro e dei suoi commerci. Il nuovo arredo non ha risolto affatto i problemi, al contrario ne ha aggiunti, come nel caso delle barriere architettoniche di cui già ho detto. Noi vogliamo ridare fiducia ai commercianti e incentivarli, riducendo il gravoso carico fiscale che pesa sulle loro spalle in termini di I.C.I., di tassa sui rifiuti e via di seguito.

Auguri allora.. ad un possibile assessore?
Non spetta a me decidere, ma chissà... Grazie a lei.

05/05/2003





        
  



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