Forza Italia di Teramo rende onore ai Martiri della Resistenza e della Libertà, ai Caduti Teramani di tutte le guerre, ai Partigiani, ai Cittadini ed alle Truppe Alleate che resero possibile la Liberazione della Città di Teramo in quei lontani giorni del 14-16 Giugno 1944.

Abbiamo festeggiato il 62° anniversario del 25 aprile 1945, Giornata della Liberazione dell'Italia dal regime fascista e dalle truppe naziste. Una data importante della nostra Storia patria, che deve essere sentita, vissuta e partecipata dagli Italiani come una loro Festa Nazionale, come ha sottolineato il Presidente della repubblica Giorgio Napolitano.
Ma, a nulla sono valsi i richiami al rispetto della memoria storica, della responsabilità istituzionale e del senso comune della Patria che il Capo dello stato Napolitano ha inteso lanciare nel suo messaggio alla Nazione, in diretta televisiva dall'isola di Cefalonia, ove perirono, in nome della Civiltà e della difesa della Patria, migliaia di nostri soldati all'indomani dell'Armistizio dell'8 settembre 1943. Primo atto eroico di Resistenza delle nostre Forze Armate che in passato i comunisti hanno sempre negato agli Italiani nella "retorica resistenziale".

Anche a Teramo, il discorso di alto profilo istituzionale pronunciato dal Sindaco di Teramo è stato totalmente travisato. Il richiamo ai Valori Supremi della Resistenza, Attiva e Silenziosa, ai Valori della Patria, della Nazione e della Libertà che si incarnano nel percorso democratico deciso, voluto e difeso dagli Italiani nelle tre date storiche del 25 aprile 1945, del 2 giugno 1946 e del 18 aprile 1948, così come enunciato dal Sindaco Chiodi soprattutto all'indirizzo dei giovani, ha ottenuto la solita "condanna" senza appello da parte di alcuni esponenti comunisti teramani.

Certo, dovremmo celebrare anche il Giorno della Liberazione di Teramo, ma con queste premesse, dubitiamo fortemente che una singola ricorrenza istituzionale possa fugare per sempre le nebbie del sospetto reciproco e della diffidenza.