“La fiducia degli elettori non si ottiene per grazia ricevuta ma va conquistata”. A dirlo è il capogruppo di Fermo Libera, Massimo Temperini, che risponde così a chi punta il dito sulla campagna elettorale fermana come causa della sconfitta in Provincia“.

 

"Il punto è uno – dice Temperini a nome di Fermo Libera - la sinistra ha sfidato ogni principio politico aggregando Margherita, Rifondazione e disobbedienti, il centrodestra invece ha disgregato pure ciò che stava insieme. E poi nessuno, nelle segreterie dei partiti, ha spiegato alla gente comune cosa significava votare per Rossi o per Scaltritti, nessuno ha spedito fac-simili, nessuno insomma ha fatto una campagna elettorale seria ed efficace”.

 

E’ la prima di una serie di voci contrarie ad alzarsi a Fermo, dopo che qualcuno ha indicato nello scarso appoggio delle amministrazioni di San Benedetto e Fermo, entrambe di centro destra, la causa della debacle di Scaltritti.

 

A quelle di Temperini, si aggiungono le critiche dell’Uif, l’Unione Industriali del Fermano: “Noi lo avevamo detto – commentano i rappresentanti dell’Unione, Francesco Ercoli, Renato Malloni, Luciano Romanella e Felice Vallesi  -  i motivi di una tale flessione vanno ricercati nella scelta di candidati che non sono stati capaci di coinvolgere e convincere l’elettorato ascolano e fermano. Allo stesso modo i dirigenti politici del centrodestra non hanno saputo dare le giuste risposte ai cittadini, e proprio a questi dirigenti chiediamo un esame di coscienza. Persone valide nel centrodestra ci sono e a questo punto vanno ascoltate”.

 

Come a dire, se Berlusconi ha fatto un mea culpa a livello nazionale, qualcun altro dovrà farlo a livello regionale.