Il primo cittadino di Fermo non ha potuto fare a meno di riferirsi all’esito dell’incontro calzaturieri-commissario Mandelson a Bruxelles di mercoledì scorso. Incontro in cui le istanze degli imprenditori delle scarpe (stesse regole con la Cina e marchio di provenienza obbligatorio) non sono state affatto ascoltate (l’economia del Fermano si sostiene sulla produzione di calzature). “Al governo dell’Unione Europea si lavora solo con i numeri senza tenere conto dei posti di lavoro a rischio” – ha rimarcato il sindaco Saturnino Di Ruscio.

 

“In controtendenza l’anno scorso è nato a Fermo “Europe”, il festival di convegni sulle radici e sui valori degli europei. Per dire che c’è un’Europa vera, profonda, che sa riconoscersi, che ha un’identità”.

 

L’anno scorso “Europe” cominciò quindici giorni dopo il “sì” del Senato a Fermo Provincia. L’evento culturale e quello dell’autonomia amministrativa  proiettarono insieme sulla ribalta nazionale la città. Anche l’edizione 2005 di “Europe” ha fatto parlare di Fermo in tutta Italia: il festival infatti (che pensa ad un’Europa con un’anima, che sa riflettere e sa pensare) si svolge nei giorni in cui Francia e Olanda hanno detto un perentorio “no” alla Costituzione europea. E allora l’Ue dovrà ripensare a sé stessa: l’Europa non è solo moneta unica, economia e finanza.

Il sindaco di Fermo Di Ruscio va giù duro anche in considerazione di un’altra manifestazione di protesta: oltre alle calzature dell’altro giorno, stamattina a Jesi si è svolta la mobilitazione degli agricoltori, dei bieticoltori e dei lavoratori dello zucchero contro le decisioni dell’Ue di fare dei tagli al settore saccarifero (a Fermo lavora uno dei maggiori zuccherifici italiani). “Un’altra mannaia dell’Europa su un’importante filiera” – ha concluso il primo cittadino fermano.