Richiesta per mettere in sicurezza il fiume Tronto per scongiurare pericoli per persone e cose
San Benedetto del Tronto | Documento firmato da ben sette presidenti di quartiere e indirizzato, tra gli altri, alla Questura di Ascoli Piceno.
di Carmine Rozzi
Affinchè ciò non debba ripetersi....
In data 15/6 il Presidente del Comitato di quartiere Porto dAscoli Centro Giorgio Panichi ha inviato un documento firmato di suo pugno circa i pericolo riguardante una possibile esondazione del fiume Tronto. La lettera è controfirmata dai Presidenti dei Direttivi dei seguenti quartieri; Alfredo Cicconi per Mare Sentina. Silvano Coccia per Salaria, Emidio Gabrielli per lAgraria, Giovanni Montini per Fosso dei Galli, Giovanni Capriotti per Ragnola.
Il testo, che riportiamo nella sua versione integrale, è indirizzato al Sindaco del Comune di San Benedetto del Tronto, alla Prefettura, Area 3. Ufficio Protezione Civile, di Ascoli Piceno. Alla Regione Marche, Servizio Protezione Civile e Sicurezza Locale in Ancona, Alla Provincia di Ascoli Piceno presso il Servizio Genio Civile e Protezione Civile, allAutorità di Bacino ad Ancona, allAutorità di Bacino Presidio Provinciale di Ascoli Piceno, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno.
< Il Consiglio Direttivo del Comitato di Quartiere "Porto D'Ascoli" di San Benedetto del Tronto, premesso che:
- il 10 aprile 1992 è esondato il fiume Tronto;
- l'evento è stato di una proporzione tale da causare ingenti danni e da mettere in seria difficoltà e per anni, l'economia dell'intera zona;
- famiglie private della propria abitazione, aziende distrutte, territorio devastato; fortunatamente, l'esondazione è avvenuta di giorno, circostanza che ha evitato di sorprendere nel sonno i residenti nella zona e, quindi, presumibilmente, che vi fossero anche vittime;
- nell'immediato dell'evento, si sono costituiti comitati, è stato aperto un apposito ufficio alluvioni presso il municipio, è stata predisposta una delibera di delimitazione dell'area alluvionata, sono stati sentiti esperti e quant'altro. Poi, tutto è svanito senza lasciare traccia;
- non è stata realizzata nessuna opera atta ad eliminare il rischio e non ci risulta neppure l'esistenza di uno studio specifico del fenomeno, delle sue cause e dei rimedi a tutela dei cittadini e del patrimonio;
- al di là di qualche pallida rievocazione di qualche politico, non si è attivato nulla di concreto;
- da oltre dieci anni, questo Direttivo sollecita l'Amministrazione comunale perché ponga in essere tutto quanto di propria competenza e perché si faccia parte attiva presso gli organi competenti ad eliminare il rischio esondazione;
- a tutt'oggi, non abbiamo ricevuto nessuna risposta e si avvicina un'altra stagione invernale.
Tanto premesso, ritenuto che vada effettuato un intervento complessivo e risolutivo di eliminazione del rischio e considerato che si è in presenza di un problema di incolumità pubblica
si chiede
alle Autorità in indirizzo di attivarsi, ognuna per le proprie competenze, al fine di mettere in sicurezza l'intera zona, scongiurando il pericolo per persone e cose.
Tanto si doveva >.
Segue la firma autografa del Panichi e, come riportato sopra, quelle di altri sei presidenti di quartiere.
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19/06/2005
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