Confindustria Alberghi di Teramo denuncia tagli alla promozione turistica. Estate 2008 a rischio
Teramo | Confindustria Alberghi di Teramo denuncia una consistente flessione delle presenze turistiche negli alberghi della costa adriatica teramana: dal 30% al 50%. E il maltempo, a quanto pare, non c'entra affatto. Una flessione prevedibile.
di Nicola Facciolini
Confindustria Alberghi di Teramo in una nota ufficiale denuncia "una consistente flessione delle presenze turistiche negli alberghi della costa adriatica teramana", a un mese e mezzo dall'inizio delle attività imprenditoriali legate alla balneazione, tradizionalmente interessate dall'aumento della popolazione in provincia di Teramo. E il maltempo, a quanto pare, non c'entra affatto, considerato che mancherebbero le tradizionali prenotazioni di un mese e di due mesi prima dell'inizio ufficiale della stagione.
Da un'indagine effettuata dalla sezione su un campione di circa 35 alberghi operanti a Martinsicuro, Alba Adriatica e Tortoreto, è emerso che nel periodo compreso tra gli inizi di maggio e la metà del mese di giugno il calo delle prenotazioni rispetto all'anno scorso è stato in media del 30%, raggiungendo in alcuni casi la preoccupante percentuale del 50%. Un altro dato su cui riflettere, secondo Confindustria Alberghi di Teramo, è rappresentato dal fatto che quest'anno, nella prima settimana del mese di maggio, dunque nella fase di avvio della stagione, soltanto il 10% degli alberghi risultava in attività mentre l'anno scorso le strutture aperte rappresentavano il 40% del totale.
"Una flessione nelle presenze annunciata dagli albergatori aderenti alla Confindustria - sottolinea Giuseppe Vagnozzi, presidente di Confindustria Alberghi di Teramo - e collegata ai pesanti tagli che la giunta regionale ha operato sui fondi destinati alla promozione turistica per sanare l'ormai necrotico stato della nostra sanità pubblica. Adesso saranno i bilanci degli albergatori a dover essere sanati a causa dell'incolmabile voragine prodotta dal risultato di una campagna promozionale relativa al territorio abruzzese quasi inesistente".
Secondo Confindustria Alberghi di Teramo, era prevedibile, anche considerando la difficile congiuntura economica, che il mercato turistico subisse una flessione. Nonostante i ripetuti inviti a valutare con la dovuta attenzione tale previsione, gli appelli di Confindustria sarebbero però rimasti inascoltati.
"Invece di andare alla ricerca di mercati alternativi o di promuovere il prodotto turistico esclusivo che il territorio ci offre - prosegue Vagnozzi -, abbiamo trovato una classe politica che apertamente ha dimostrato di non essere sensibile alle criticità del settore. A giugno, come se non bastasse, il maltempo ha aggravato la situazione assottigliando le prenotazioni cosiddette di bassa stagione. Quelle che gli operatori, grazie alla loro professionalità e allo spirito di accoglienza, sono riusciti a conservare nonostante tutto".
Insomma, stavolta non sarebbe solo colpa del caro euro e del caro petrolio, a mettere a rischio l'Estate 2008 in Provincia di Teramo. Le leggi per correre ai ripari, però, ci sono. Prima che sia davvero troppo tardi per l'intera categoria, a quanto pare, già fortemente penalizzata.
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19/06/2008
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