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Rabbia, nostalgia ed un teatro pieno

Monte San Pietrangeli | Successo sabato sera a Monte San Pietrangeli per l’incontro con Renato Farina su Oriana Fallaci

 
Un piccolo centro di collina. Un caldo sabato sera di giugno. Un teatro raccolto ed un incontro rivelatosi sorprendente. Si potrebbe sintetizzare così il sabato di Monte San Pietrangeli al Teatro Sala Europa, che ha ospitato, nell’ambito dell’Europe Festival, il giornalista Renato Farina, vicedirettore di Libero.
 
“La rabbia e la nostalgia”, il titolo dell’incontro, coordinato da Pierpaolo Pierleoni e centrato sulla figura e le opere di Oriana Fallaci. Un personaggio scomodo e complesso, appassionato e impetuoso, che una volta di più ha acceso una curiosità ed un interesse tali da riempire il teatro in ogni ordine di posti, superando di gran lunga le aspettative degli organizzatori.
Scavalcando gli aspetti polemici ed ideologici, la serata è scorsa piacevolmente tra letture di passi significativi da vari libri della grande scrittrice: da Un uomo a Insciallah, da La forza della ragione a La rabbia e l’orgoglio. Farina ha posto l’accento sullo straordinario talento narrativo della Fallaci, arricchendo il suo racconto con episodi degli incontri avuti personalmente con lei.
 
“In quello che scrive c’è una ritmica straordinaria. Leggendola si palpa la realtà, sembra di percepire il battito del cuore. Il lavoro che compie sulle proprie opere è impressionante. Ho avuto la fortuna, andandola a trovare qualche tempo fa, di assistere ad un suo momento creativo. E’ stata una lezione indimenticabile. Cerca la perfezione. Se deve cambiare una parola, ricostruisce l’intera pagina, fino a trovare una costruzione ideale per ritmo e musicalità”.
 
Addentrandosi nel cuore dell’Europe Festival di quest’anno, Renato Farina ha poi affascinato il pubblico parlando di nostalgia. “Quella che si legge in Oriana Fallaci non è nostalgia del tempo, di un passato che vorrebbe far tornare. E’ piuttosto nostalgia di uno sguardo perduto: quello dei suoi cari, ma anche il suo stesso sguardo. A spingerla è la necessità di quello sguardo antico nel nostro tempo, affinché l’uomo, la civiltà, la modernità, non si avviino verso la distruzione. La rabbia di questa donna è nostalgia combattente. La nostalgia come arma contro la morte del nostro tempo, contro la distruzione dell’io”.
 
A chiudere la conversazione, un brano toccante tratto dal libro “Un uomo”, dedicato da Oriana Fallaci al suo compagno Alekos Panagulis, eroe della resistenza greca. Nel complesso, un incontro gradevole e coinvolgente, quasi imprevedibile per il periodo estivo. E calato il sipario, dopo un ultimo sguardo sulla platea affollata, la soddisfazione di tutti, per un paese dimostratosi attento e interessato alle proposte culturali, per un Europe Festival che decolla, e per una serata di cui provare… nostalgia.

20/06/2005





        
  



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