Di nomi ne circolano tanti, di conferme ne arrivano poche. Anzi, per ora nessuna.

 

Si sa solo che il riassetto della giunta comunale sarà ufficialmente comunicato prima del prossimo consiglio comunale, e che la Margherita non intende uscire dal seminato di una rosa di nomi ben precisa. Nessuna donna a rimpiazzare una delle perdite più pesanti per i Dl locali, quella di Maria Diana Fioretti, sfiduciata dal partito e costretta a rassegnare le dimissioni insieme al collega Stefano Berdini.

 

I nomi si diceva: sono due e sono nuove conoscenze, nel senso che si prefigurano come assessori tecnici. Si tratta di un ingegnere, Sergio Rizzi, e di un commercialista, Pompeo Raccichini. Il primo potrebbe essere il nuovo assessore ai lavori pubblici, il secondo al bilancio. Una soluzione che prefigura un cambio di deleghe per Nicola Loira, destinato (sembra) a ricevere la pesante eredità della Fioretti al turismo. Per il giovane avvocato sangiorgese potrebbe arrivare anche la delega al commercio, attualmente in mano al sindaco. In questo caso il primo cittadino terrebbe per se lo sport. Entrambi sangiorgesi, Rizzi e Raccichini sono new entry della politica locale, anche se il primo da sempre è vicino alle posizioni della Margherita.

 

Ma potrebbe spuntare anche un piano “B”, che porterebbe in comune solamente un nuovo assessore,  rimescolando due carte già presenti: Maurizio Temperini e Paolo Signore. Per l’attuale presidente del consiglio si potrebbero aprire le porte del commercio e del turismo, mentre per il capogruppo dei Dl in consiglio comunale quelle della presidenza del consiglio. Rimarrebbe in questo caso da assegnare il bilancio.

 

Ipotesi e teorie che, per il momento, non trovano riscontro. Ma pur sempre possibili soluzioni per garantire a Brignocchi di andare avanti tranquillo per i prossimi tre anni. Il tempo necessario per concludere i progetti urbanistici che la crisi con la Margherita aveva seriamente compromesso.

Un crisi doppia, se così si può definire, iniziata dapprima con la contestazione del metodo da parte dei moderati del centrosinistra, proseguita poi con la sfiducia a Fioretti e Berdini. Un atto, quest’ultimo, che rischiava comunque di pregiudicare il corretto andamento dell’amministrazione comunale. Oreste Concetti non aveva gradito affatto la ribellione dei due assessori in pectore che, invitati a dimettersi, avevano fatto dietro front. Nei giorni scorsi la sfiducia, poi la comunicazione ufficiale da parte del comune dell’addio dei due assessori.

 

Dimissioni accettate anche dalla dirigenza regionale del partito, che non ha opposto alcuna resistenza, sposando in pieno la linea di condotta concordata da Concetti e Brignocchi.