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“Il confronto è un’occasione di crescita”

Porto San Giorgio | Lettera dell’assessore uscente Stefano Berdini, un momento per trarre le conclusioni e formulare un auspicio per il futuro

L’assessore uscente Stefano Berdini commenta le vicende che l’hanno visto coinvolto nelle ultime settimane e traccia un bilancio dell’esperienza vissuta all’interno dall’attuale Amministrazione. E lo fa affidando il suo pensiero ad una missiva.
 
 “Questa lettera non vuole certo essere un autocelebrazione delle cose fatte da assessore ma la semplice puntualizzazione di alcuni aspetti troppo spesso poco evidenziati dalla stampa e forse legati ad un assessorato ed un assessore più attenti al contenuto che alla forma e poco ascoltato dalla stampa - scrive Berdini - Innanzitutto mi preme ricordare che nel salutare durante il mio ultimo consiglio comunale da assessore ho usato una metafora calcistica che voglio brevemente riportare: la Giunta in fondo è come una squadra di calcio che ha i suoi giocatori (gli assessori) ognuno con il suo ruolo (le deleghe) si muove sotto la guida dell’allenatore (il sindaco) seguendo i propri schemi (il programma politico); poi c’è il tifo (consiglio comunale) quello a favore (maggioranza) e quello contrario (minoranza).
 
Poi ci sono le sostituzioni; quando un giocatore viene sostituito è possibile che si sia infortunato, che non stia giocando bene, che i tifosi non lo vogliano più o che al contrario l’allenatore vuole concedergli l’ovazione del pubblico.
 
Qualsiasi sia il motivo il giocatore sostituito deve uscire dal campo con due convinzioni: primo che ha dato il massimo delle sue possibilità finché ha giocato e secondo che nell’uscire, anziché guadagnare subito la strada degli spogliatoi si fermi in panchina a sostenere anche da lì la sua squadra. In questi due anni di amministrazione come assessore al bilancio, personale ed informatizzazione ho cercato di dare il massimo secondo quanto fissato dal Sindaco e dal programma politico. Sono partito con la massima umiltà cercando in primo luogo però di capire e di studiare quale fosse la reale situazione del nostro comune per trovare i modi di intervento più efficace.
 
Non voglio elencare in modo anonimo le cose fatte ma fissare l’attenzione su alcuni aspetti che reputo fondamentali del mio mandato:
  1. Far sì che il Bilancio del Comune fosse uno strumento leggibile e comprensibile da più persone possibili, dai colleghi assessori ai consiglieri comunali e quindi ai cittadini. Ecco perché ho scelto messaggi semplici; figure al posto di molti numeri, schemi di riepilogo per comprendere gli andamenti e le differenze e soprattutto il più alto numero di informazioni a disposizione di tutti.
  2. Far partire le società a capitale pubblico per la gestione del metano nel modo più indolore possibile per i cittadini da una parte e per il comune dall’altra. In questo ambito, grazie alla dedizione dei 2 presidenti sono stati ottenuti già dal primo anno di gestione dei risultati incredibili.
  3. Nonostante la rigidità del bilancio, riuscire a mantenere invariate tutte le tariffe relative ai servizi a domanda individuale, che spesso sono quelle a maggior impatto per le famiglie, e al tempo stesso finanziare tutti costi dei servizi sociali aumentando sensibilmente gli investimenti in questo settore.
Voglio concludere con alcuni pensieri:
-          il primo al Sindaco e alla Giunta perché sappiano continuare e soprattutto portare a termine i progetti avviati (riorganizzazione del personale e certificazione, informatizzazione completamente integrata, privatizzazione della gestione della pubblica illuminazione, tra le più importanti);
-          il secondo ai nuovi assessori a cui auguro un buon lavoro ed in particolare al mio sostituto perché sappia far crescere ancora di più l’assessorato stesso e continuare e migliorare le attività intraprese, contando, se vorrà, sempre sulla mia massima collaborazione;
-          il terzo ed ultimo va al mio partito che mi ha sfiduciato. Rispetto le decisioni democraticamente assunte e prendo atto del contenuto delle stesse; l’importante che questa non sia stata una guerra ma, seppur acceso, solo un confronto e che pertanto non vi siano né vincitori né vinti ma solo persone forse tutte un po’ più mature, perché il confronto è soprattutto crescita. Un solo ultimo rammarico: è vero che la politica dovrebbe rinnovarsi e ringiovanire ma purtroppo molti giovani politici sono spinti fuori proprio dai più navigati”.

27/06/2005





        
  



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