Vogliono il referendum i rappresentanti delle forze di opposizione a Grottammare. Lo vogliono perché una decisione così importante come l’estensione del voto ai residenti extracomunitari non può essere presa senza il coinvolgimento dell’intera comunità.

 

Alcuni di loro si dicono addirittura d’accordo con tale estensione del voto, pur sottolineando che al momento un simile cambio dello statuto comunale sarebbe illegittimo ed anticostituzionale.

 

Ma le cose potrebbero cambiare, lo stesso Raffaele Rossi (AN) spiega il perché: “L’ANCI sta cercando di fare gruppo. Coinvolgere il maggior numero di amministrazioni comunali possibili per mettere il governo quasi di fronte al fatto compiuto, ed ottenendo così una modifica nel documento costituzionale”.

 

“A prescindere da tutto ciò, durante lo scorso consiglio comunale – ha proseguito Rossi – il mio non è stato un “no” secco e perentorio, ma ho invitato l’amministrazione a coinvolgere la cittadinanza. Su questo punto, secondo me, c’è un’evidente contraddizione nel comportamento del governo comunale. E’ un’amministrazione che puntualmente fa della democrazia partecipata un vanto, e poi tiene fuori i cittadini da una decisione del genere. Se il popolo di Grottammare dovesse scegliere di appoggiare la nuova formula, sarei il primo ad accettare la modifica dello statuto”.

 

I vertici dell’opposizione restano comunque concordi sull’attuale illegalità della modifica, come ha sottolineato anche Maria Grazia Concetti (Il Governo dei Cittadini): “Si tratterebbe di andare contro dei precisi articoli della Costituzione Italiana, precisamente il 48, il 114 ed il 117. Si parla di sovranità popolare ai cittadini. Situazione che si lega con quella del rappresentante in consiglio comunale della Consulta degli Stranieri, Alfredo Gente, che pur avendo tutti i requisiti per ottenerla non ha nessuna intenzione di chiedere la nazionalità italiana perché, come ha affermato lui stesso, non la vuole, pretendendo però di poter esprimere il suo voto”.

 

Un terreno spinoso quello relativo alla vicenda, con molte insidie, anche e forse soprattutto di carattere politico-culturale, come sottolinea Filippo Olivieri: “Premetto che secondo me l’iniziativa proposta è molto valida, e fa parte di un percorso di vita sociale che permetterà un più rapido raggiungimento della cosmopolizzazione. L’Italia è un paese democratico e sarei contento che un extracomunitario possa partecipare alla vita del popolo, ma solo se la maggioranza dei cittadini grottammaresi ne è a conoscenza. Mi faccio inoltre una domanda: siamo davvero pronti a far votare delle persone che provengono da paesi non democratici e con culture diverse dalla nostra? Si può pretendere che una persona arrivata in Italia possa da un giorno all’altro comprendere il funzionamento della nostra politica?”

 

Con loro all’unisono anche Roberto Marconi, Francesco Palestini e Daniele Voltattorni (subentrato da poco a Vittorio Santori in consiglio) e Daniele Saporosi, coordinatore Lega Nord di Grottammare. Per ottenere il referendum ora, l’opposizione dovrà raccogliere circa 1.000 firme, pari al 10% degli aventi diritto al voto nel comune di Grottammare.