Responso positivo per la seconda giornata di Europe
Fermo | Testimonianze di un campione come Andrea Zorzi e di due autorevoli giornalisti come Italo Cucci e Massimo Magliaro.
Hanno lasciato il segno sui tanti giovani presenti giovedì 3 giugno al Centro San Martino di Fermo (seconda giornata di Europe) le testimonianze di un campione come Andrea Zorzi e di due autorevoli giornalisti come Italo Cucci e Massimo Magliaro. Soprattutto chi lo sport lo vive e lo racconta dallesterno è stato molto chiaro.
Certi programmi che parlano esclusivamente di calcio non li guardate e cambiate canale, ha ammesso Italo Cucci rispondendo ad alcune domande arrivate dal numeroso pubblico. Ancora il giornalista, molto legato a questi territori, ha affermato che dietro a una minima percentuale di cose di cui vergognarsi, cè una montagna di fatti stupendi nello sport attuale.
Per questo bisogna dare le buone notizie specialmente nello sport che tra i giovani è un grande aggancio, e che si propone come linguaggio universale. Sulla stessa linea del saggio Cucci cè il direttore di Rai International, Magliaro, che punta lattenzione sullo sport come palestra dei valori e sul divertimento come obiettivo primario specialmente tra i più piccoli.
Poi subito il giornalista si butta sulla sua Rai International spiegando che fino a qualche tempo fa si poteva parlare di canale marginale visto che si rivolge esclusivamente ai tanti milioni di italiani allestero. Infine Andrea Zorzi Zorro ha concluso affermando che il ricordo più bello di una carriera gloriosa non è una vittoria e quello che resta non sono le medaglie ma le esperienze vissute nello spogliatoio Sport non come garanzia di successo, bensì come rischio di grandi delusioni.
Non solo Zorzi, Cucci e Magliaro sul palco del Centro Congressi per raccontare di sport. Infatti con Giacomo Bertola, Franco Perfini e Michele Scarponi si è parlato di due e quattro ruote. Perfini, campionissimo degli anni 70, racconta degli inizi in una disciplina vissuta come semplice divertimento. Sport come pura passione fino alla consacrazione con le tante vittorie.
E poi Bertola, quasi cinquantenne ma ancora con lo spirito indemoniato di un ragazzino sui bolidi che sfrecciano a 270 km/h. Bolidi che gli appassionati hanno potuto ammirare al termine dellincontro in Piazza del Popolo, in un intreccio di foto, autografi e tanta curiosità da parte dei più piccoli. Sul palco-spogliatoio di San Martino anche Michele Scarponi.
Quando si ha chiaro lobiettivo da raggiungere, e nel suo caso sono le vette del Tour de France, la fatica si sente di meno e si è disposti a fare grandi sacrifici, come stare sette ore in bici per allenarsi oppure scappare in fuga alla ricerca di gloria.
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05/06/2004
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