La spedizione dei Mille (tifosi) non ha avuto fortuna. Evidentemente quel ramo del lago di Como non evoca gesta garibaldine.
Anche la fortuna ci ha voltato le spalle. Quel palo maledetto colpito da Morini e quel fallo di mano, non visto dall'arbitro, che ha dato il via al contropiede del Lecco che ha portato al gol.

Quando la fortuna dice no...Però anche noi ci abbiamo messo del nostro. Che dire dell'erroraccio di Caccavale che invece di rimediare all'errore dell'arbitro,spazzando la palla, ha permesso a Carrara di soffiagli il pallone, di andare solo davanti alla porta difesa da Marconato e di mettere in rete con facilità.

E che dire dell'eccessiva prudenza di Rumignani. Non si può puntare alla vittoria lasciando solo in attacco Cammarata. Così abbiamo lasciato respirare per un tempo il Lecco con uno schema di gioco tanto caro a D'Adderio, una sottospecie di 4-3-3 ma che somigliava tanto ad 4-5-1. Tanto è vero che l'azione della Samb si è ravvivata solo con l'ingresso di Morini.

Senza contare poi che a turbare l'ambiente e, in un certo senso, a creare un pò di apprensione e sconcerto, è arrivato, come un fulmine a cielo sereno, l'arresto dei Tormenti. Non ditemi che non ha influito sull'incontro. Sfido chiunque a dimostrarmi che l'impegno con Spina non subirà modifiche e se effettivamente i giocatori si sentono tranquilli sul loro futuro economico.

Forse tutto andrà per il meglio, però quel "forse" ha fatto tornare a galla vecchie paure che pesano non poco sul morale. Il fatto stesso che il bubbone è scoppiato proprio il giorno prima di un incontro così importante,lascia poi perplessi,come minimo.

Insomma tutto è andato storto.
Fatto sta che la generosità del pubblico sambenedettese non è stata premiata. E, in fondo, neanche quella dei giocatori che ce l'hanno messa tutta sul piano della volontà, a partire dal generosissimo Palladini. Ma non è bastato. Altre variabili hanno pesato su questa retrocessione.

Ora il futuro non è roseo. Ricominciamo ancora una volta da capo. Sembra un destino crudele, a partire dai tempi di Venturato.