Una bomba carta o un grosso petardo è esplosa vicino al palco del comizio bolognese, in Piazza Maggiore, del vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini per le elezioni del 12 e 13 giugno.

Secondo le prime informazioni la forte esplosione avrebbe provocato il ferimento di sei persone, quattro medicate sul posto, sul selciato di Piazza Maggiore, due trasferite in ospedale. Nessuno di loro è in gravi condizioni.

Ci sono stati momenti di tensione sedati dalle forze dell'ordine. Il leader di Alleanza nazionale ha invitato la gente a stare calma e a rimanere in piazza, e ha continuato ad andare avanti con il comizio.

"Non è certo con un petardo che si impedisce alla destra di parlare. E' la dimostrazione - ha detto Fini - che sono sempre quelli".

L'esplosione è avvenuta sul lato sinistro davanti al palco dove stava parlando Fini, riferendosi alla guerra in Iraq e all'impegno del governo per la pace. 

Si pensa che l'ordigno potesse essere collocato tra il camioncino elettorale parcheggiato a fianco del palco e i tavolini del vicino bar.

Secondo quanto si è appreso, una prima ipotesi investigativa sulla bomba carta è quella che riguarda la pista anarco-insurrezionalista. "Voglio esprimere la totale e profonda denuncia di questo gesto ignobile e di ogni forma di violenza che tenti di inquinare la campagna elettorale e il libero confronto di idee" commenta il leader della Margherita, Francesco Rutelli.