Visita del presidente del Senato Franco Marini nella città di Teramo
Teramo | Discorso della seconda carica dello Stato molto apprezzato dal Centrodestra. Energia nucleare, lavoro, infrastrutture e precariato al centro del dibattito.
di Nicola Facciolini

Presidente del Senato Franco Marini
Una visita istituzionale nel segno della "discontinuità": potremmo definire così l'incontro del presidente del Senato Franco Marini con le Autorità locali aprutine, svoltosi ieri mattina 28 giugno alla Sala Polifunzionale della Provincia di Teramo. La città ha salutato la seconda carica dello Stato con un'ovazione generale di folla tra le vie del centro storico blindato da Forze dell'ordine e dei Servizi di sicurezza.
Semplici cittadini, all'ingresso della sala polifunzionale della Provincia, hanno salutato il presidente Marini in città per celebrare la firma del protocollo d'intesa della Provincia di Teramo (la prima in Italia) sulla "sussidiarietà orizzontale" siglata a Roma con il sottosegretario alle Riforme e all'Innovazione, Gian Piero Scanu. "Discontinuità" perché finalmente si torna a parlare dell'autonomia energetica dell'Italia, da sempre agognata e mai realizzata neppure nei 5 anni del governo Berlusconi.
Finché si resterà convinti che una nazione può reggersi autonomamente, stante l'attuale fabbisogno energetico, solo sulle energie alternative (solare fotovoltaico, biomasse, eolico, oli combustibili) scartando una fonte straordinaria come quella nucleare, saremo destinati a non fare grandi passi avanti per ridurre l'anidride carbonica nell'atmosfera. Ne ha parlato il senatore Marini che, accopagnato da uno stuolo di politici e amministratori, è arrivato in città alle 10.30 in punto. Il senatore si è intrattenuto per qualche minuto con i giornalisti prima di sedere in prima fila in platea e ascoltare gli interventi dei relatori. Ai media ha spiegato come sia importante "cogliere ogni occasione utile per lo sviluppo del Paese: è questo l'obiettivo che deve animare ogni azione di Governo".
Marini ha dichiarato la sua soddisfazione per i dati di crescita economica del Paese. "Che l'Italia cresca del 2% è positivo - ha detto Marini - ma non dimentichiamo che gli altri paesi dell'Europa crescono del 3-4 e 5%: dunque c'è una possibilità forte anche per noi. Dobbiamo farlo, dobbiamo farlo per i nostri giovani, per dare occupazione stabile e sicura a tutti. La sussidiarietà orizzontale - ha commentato il presidente Marini - per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica è tema fondamentale per lo sviluppo del sistema Paese, è fondamentale per far fronte gli impegni per far camminare l'Italia". Le energie alternative sono importanti e vanno certamente valorizzate "ma sono solo un aiuto, non certo possono diventare fonti primarie per la produzione energetica.
Per questo motivo, trovo più giusto chiamarle fonti sussidiarie, più che fonti alternative, in quanto non rappresentano, allo stato attuale, una vera e propria alternativa alle fonti tradizionali". Riprendendo quanto oggi sostenuto dal Presidente Marini, abbiamo capito che fino a quando l'Italia non riprenderà in considerazione quel suo sciagurato NO al nucleare, grandi passi avanti non li faremo. Porre al centro della pubblica amministrazione, con un conseguente recupero di competitività, cittadini e imprese, questo l'obiettivo del Protocollo. Il presidente Marini ha parlato nel suo discorso di miglioramento delle infrastrutture, già avviato dal precedente governo, della necessità di una maggiore efficienza dei servizi della pubblica amministrazione e della lotta al lavoro precario.
Il discorso di Marini si concentrato in particolare sul tema dell'energia. "Riceviamo energia dall'Algeria, dalle steppe asiatiche. Il nostro Paese è fermo sul nucleare ma abbiamo difficoltà anche a realizzare centrali di carbone e riclassificatori". Un discorso che è stato apprezzato molto dal centrodestra aprutino. In particolare il sindaco di Teramo, Gianni Chiodi, sostenitore della realizzazione di una centrale turbogas, ha parlato di una vera e propria presa di posizione di Franco Marini. All'uscita dalla sala polifunzionale Marini ha ricevuto una delegazione di Lsu capeggiata da Settimio Ferranti.
Lotta alla precarietà diffusa, investimenti sul piano infrastrutturale e nel settore energetico ma soprattutto maggior potere decisionale dei cosiddetti "gangli di responsabilità" del Paese: sono alcuni dei temi trattati dal presidente del Senato, Franco Marini, nell'intervento al convegno "La Provincia di Teramo al centro dell'innovazione amministrativa a servizio dei cittadini e dell'economia", ha voluto sottolineare come c'è necessità "di produrre sviluppo per tenere il passo dell'Europa e produrre sviluppo significa dare occupazione per risolvere il precariato diffuso in svariate forme nel mondo del lavoro: un piaga - ha sottolineato con decisione il Presidente del Senato - che tocca la testa i nostri giovani. Non è possibile stare fino a 15 anni senza la sicurezza del posto di lavoro, con una difficoltà che si paga nella cultura, nella famiglia, nella propria salute.
La risposta può essere una sola: lo sviluppo sostenuto perchè non bastano solo delle buone regole scritte". Dove Marini ha segnato un passaggio importante del suo discorso è stato sul tema del settore energetico. "Abbandonammo la strada del nucleare e si è dibattuto a lungo da parte della società, degli studiosi, delle imprese e della politica se fosse stata una scelta giusta.
Il nostro bisogno di energia dipende da due 'tubi', no che arriva dall'Algeria e passa per la Sardegna, l'altro dalle steppe asiatiche e dunque da territori a rischio di equilibri politici. E' mai possibile che di fronte a questo l'Italia abbia ancora delle difficoltà a fare anche solo le centrali a carbone o i rigassificatori?". Un elemento che è servito a Marini per introdurre la conclusione politica del suo intervento sulla responsabilità di scelta degli amministratori e della politica. "Abbiamo grandi potenzialità e abbiamo le risorse - ha aggiunto - c'è bisogno di idee chiare, su cosa dobbiamo fare e come dobbiamo farlo: si coinvolgano democraticamente anche le minoranze, ma poi chi deve decidere, lo faccia".
Semplici cittadini, all'ingresso della sala polifunzionale della Provincia, hanno salutato il presidente Marini in città per celebrare la firma del protocollo d'intesa della Provincia di Teramo (la prima in Italia) sulla "sussidiarietà orizzontale" siglata a Roma con il sottosegretario alle Riforme e all'Innovazione, Gian Piero Scanu. "Discontinuità" perché finalmente si torna a parlare dell'autonomia energetica dell'Italia, da sempre agognata e mai realizzata neppure nei 5 anni del governo Berlusconi.
Finché si resterà convinti che una nazione può reggersi autonomamente, stante l'attuale fabbisogno energetico, solo sulle energie alternative (solare fotovoltaico, biomasse, eolico, oli combustibili) scartando una fonte straordinaria come quella nucleare, saremo destinati a non fare grandi passi avanti per ridurre l'anidride carbonica nell'atmosfera. Ne ha parlato il senatore Marini che, accopagnato da uno stuolo di politici e amministratori, è arrivato in città alle 10.30 in punto. Il senatore si è intrattenuto per qualche minuto con i giornalisti prima di sedere in prima fila in platea e ascoltare gli interventi dei relatori. Ai media ha spiegato come sia importante "cogliere ogni occasione utile per lo sviluppo del Paese: è questo l'obiettivo che deve animare ogni azione di Governo".
Marini ha dichiarato la sua soddisfazione per i dati di crescita economica del Paese. "Che l'Italia cresca del 2% è positivo - ha detto Marini - ma non dimentichiamo che gli altri paesi dell'Europa crescono del 3-4 e 5%: dunque c'è una possibilità forte anche per noi. Dobbiamo farlo, dobbiamo farlo per i nostri giovani, per dare occupazione stabile e sicura a tutti. La sussidiarietà orizzontale - ha commentato il presidente Marini - per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica è tema fondamentale per lo sviluppo del sistema Paese, è fondamentale per far fronte gli impegni per far camminare l'Italia". Le energie alternative sono importanti e vanno certamente valorizzate "ma sono solo un aiuto, non certo possono diventare fonti primarie per la produzione energetica.
Per questo motivo, trovo più giusto chiamarle fonti sussidiarie, più che fonti alternative, in quanto non rappresentano, allo stato attuale, una vera e propria alternativa alle fonti tradizionali". Riprendendo quanto oggi sostenuto dal Presidente Marini, abbiamo capito che fino a quando l'Italia non riprenderà in considerazione quel suo sciagurato NO al nucleare, grandi passi avanti non li faremo. Porre al centro della pubblica amministrazione, con un conseguente recupero di competitività, cittadini e imprese, questo l'obiettivo del Protocollo. Il presidente Marini ha parlato nel suo discorso di miglioramento delle infrastrutture, già avviato dal precedente governo, della necessità di una maggiore efficienza dei servizi della pubblica amministrazione e della lotta al lavoro precario.
Il discorso di Marini si concentrato in particolare sul tema dell'energia. "Riceviamo energia dall'Algeria, dalle steppe asiatiche. Il nostro Paese è fermo sul nucleare ma abbiamo difficoltà anche a realizzare centrali di carbone e riclassificatori". Un discorso che è stato apprezzato molto dal centrodestra aprutino. In particolare il sindaco di Teramo, Gianni Chiodi, sostenitore della realizzazione di una centrale turbogas, ha parlato di una vera e propria presa di posizione di Franco Marini. All'uscita dalla sala polifunzionale Marini ha ricevuto una delegazione di Lsu capeggiata da Settimio Ferranti.
Lotta alla precarietà diffusa, investimenti sul piano infrastrutturale e nel settore energetico ma soprattutto maggior potere decisionale dei cosiddetti "gangli di responsabilità" del Paese: sono alcuni dei temi trattati dal presidente del Senato, Franco Marini, nell'intervento al convegno "La Provincia di Teramo al centro dell'innovazione amministrativa a servizio dei cittadini e dell'economia", ha voluto sottolineare come c'è necessità "di produrre sviluppo per tenere il passo dell'Europa e produrre sviluppo significa dare occupazione per risolvere il precariato diffuso in svariate forme nel mondo del lavoro: un piaga - ha sottolineato con decisione il Presidente del Senato - che tocca la testa i nostri giovani. Non è possibile stare fino a 15 anni senza la sicurezza del posto di lavoro, con una difficoltà che si paga nella cultura, nella famiglia, nella propria salute.
La risposta può essere una sola: lo sviluppo sostenuto perchè non bastano solo delle buone regole scritte". Dove Marini ha segnato un passaggio importante del suo discorso è stato sul tema del settore energetico. "Abbandonammo la strada del nucleare e si è dibattuto a lungo da parte della società, degli studiosi, delle imprese e della politica se fosse stata una scelta giusta.
Il nostro bisogno di energia dipende da due 'tubi', no che arriva dall'Algeria e passa per la Sardegna, l'altro dalle steppe asiatiche e dunque da territori a rischio di equilibri politici. E' mai possibile che di fronte a questo l'Italia abbia ancora delle difficoltà a fare anche solo le centrali a carbone o i rigassificatori?". Un elemento che è servito a Marini per introdurre la conclusione politica del suo intervento sulla responsabilità di scelta degli amministratori e della politica. "Abbiamo grandi potenzialità e abbiamo le risorse - ha aggiunto - c'è bisogno di idee chiare, su cosa dobbiamo fare e come dobbiamo farlo: si coinvolgano democraticamente anche le minoranze, ma poi chi deve decidere, lo faccia".
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