La “rimonta” del tempo moderno, il desiderio di un luogo, un ritorno senza partenza. Questa la nostalgia secondo Svetlana Boym, scrittrice e autrice di The future of nostalgia (libro del 2001, tradotto in tedesco, serbo, russo, polacco, italiano e francese), ospite domenica 17 a Fermo del festival Europe. L’incontro si è tenuto nell’atrio della Chiesa Cattedrale. La Boym, che nel suo primo romanzo del 2003 Ninochka tratta della nostalgia emigrante, ha voluto sottolineare come il XX secolo sia iniziato con un’utopia e sia terminato con la nostalgia, quello stesso sentimento che nell’ottocento è stato anche sinomino di malattia (la melanconia).

Assente l’intellettuale Valentino Zeichen, la scrittrice Nada Savcovic ha invece auspicato la creazione di un ponte letterario fra l’Italia e la Serbia, visto che già nella ex Jugoslavia esistono molte traduzioni della letteratura italiana, fra gli altri di Dante e Petrarca, autori letti e amati dai serbi.

E proprio per “gettare le basi di questo ponte”, di questo gemellaggio letterario che potrebbe avere in futuro dei solidi legami, lo scrittore Tiziano Broggiato ha declamato alcune poesie dell’antologia italo-serba, pubblicazione che ha già “costruito” un primo rapporto fra i due paesi attraverso il messaggio poetico.

Fra i poeti dell’antologia è presente anche Antonio Santori, direttore del Festival “Europe”.

Dopo le traduzioni della sua opera in inglese, tedesco e, recentemente, croato, i testi di Santori, ad aprile, sono stati tradotti e inseriti anche nell’Antologia “10 poeti italiani in Serbia” per la casa editrice Prometea di Novi Sad. L’Antologia è stata voluta dal Governo e dall’Istituto italiano di cultura di Belgrado e curata da Nada Savkovic. Tra i dieci poeti presentati e tradotti, figurano i più grandi nomi della poesia italiana: Andrea Zanzotto, Milo De Angelis, Roberto Mussapi, Fernando Bandini, Valentino Zeichen.