Il Festival, com’era inevitabile, è entrato in rotta di collisione con il mondo dei classici, vale a dire di quel grande patrimonio di storie che da anni sollecitano e fanno sognare intere generazioni. “Il Gatto con Gli Stivali” è la prima di queste collisioni, spettacolo fresco e divertente con attori e figure che si compenetrano uno all’altro. A

 

 seguire il sempre numeroso e colorato pubblico del festival ha incontrato un mostro sacro dell’immaginario infantile, “Pinocchio”, la storia del burattino di legno nella trasposizione del Teatro Minimo di Brescia ha scatenato una vera e propria ressa finale, dove centinaia e centinaia di ragazzi si sono lanciati sul palco alla caccia degli autografi.

 

Lo spettacolo che ogni giorno offre il festival di Porto Sant’Elpidio è da questo punto di vista davvero unico, gli stessi attori e le stesse compagnie stentano a credere ai loro occhi, non appena uno spettacolo termina è festa grande e centinaia di mani si protendono verso i protagonisti con il catalogo aperto alla pagina corrispondente per farsi fare l’autografo. Proprio per dar corpo a questa spontanea reazione che da anni ha preso forza, nel catalogo dell’edizione 2005 è stato previsto uno spazio apposito chiamato appunto “spazio autografi”.

 

E’ un abitudine che da forza e unicità alla manifestazione e che, sempre a detta delle stesse compagnie, non ha uguali in Italia.

 

La serata si è conclusa a Villa Murri con il classico dei classici, “Pierino e il Lupo”, geniale fiaba dove musica, parola e narrazione trovano una delle più alte forme di compenetrazione e di espressione. Nell’allestimento della Coop. Aida di Verona hanno colpito le raffinate figure di Emanuele Luzzati  e la voce fuori campo di uno dei maggiori personaggi del nostro teatro contemporaneo, il Premio Nobel Dario Fo.

 

Calorosa anche in questo caso la risposta del pubblico e la conseguente caccia all’autografo.

Domani Giovedì 21 Luglio il Festival incontra le fiabe, non quelle classiche come nella giornata precedente, ma quelle di nuova invenzione perchè le fiabe, fortunatamente, si continuano ancora a pensare e a scrivere.