Perchè l’era moderna ha tanto amato il pittore olandese? Quale effetto psichico provoca la sua arte sullo spettatore moderno? A queste domande ha cercato di dare delle risposte il poeta Cesare Catà mercoledì 20 luglio al cortile Rivafiorita di Porto S. Giorgio nel corso dell’incontro dal titolo “Nell’anima di Vincent Van Gogh”.

 

Per dare queste risposte Catà, coordinatore del Laboratorio di Poesia della Marca, ha voluto “leggere fra le righe” dei quadri, delle lettere e della biografia dell’artista, soprattutto per indagare il rapporto fra opera e disagio mentale in Van Gogh.

 

E prendendo a prestito gli spunti di Antonin Artaud, Karl Jaspers e Jaques Lacan Catà è giunto alla conclusione che “l’opera di Van Gogh ha voluto ridare alla morte quello spazio simbolico che la società post-moderna gli nega, ma di cui l’uomo, nella sua non accantonabile sete di trascendenza, ha bisogno: un’infinita e disperata ricerca di Dio”.

 

Ad introdurre l’incontro il sindaco di Porto S. Giorgio Claudio Brignocchi che ha voluto sottolineare la felice intuizione di Europe di aver messo in rete tanti comuni, uniti nel lanciare un messaggio culturale di spessore.

 

Europe prosegue il prossimo 29 luglio a Fermo con la Rassegna Folk promossa dal Centro Studi Oriente-Occidente: sarà protagonista la musica celtica.