L’incontro si terrà a Villa Vitali alle 16,30, a due passi dal Museo Polare “Silvio Zavatti”.

 

Luogo migliore non poteva essere scelto. Perché la Nostalgia dell’Ignoto, nel caso dei relatori di domenica prossima, è la nostalgia per le grandi avventure dell’Ottocento e degli inizi del Novecento, per le grandi esplorazioni e i grandi esploratori.

 

E’ la nostalgia per uomini del calibro del norvegese Nansen, colui che per primo si avvicinò più di altri al Polo Nord; o per Luigi Amedeo Duca degli Abruzzi, che nel 1899 scalò il Monte S. Elia in Alaska e, qualche tempo dopo, quella parte dell’Himalaya che vide le imprese epiche anche di altri italiani; per l’Ammiraglio Umberto Cagni o per Giacomo Tucci, il maceratese sulla via del Tibet. O, ancora, per Silvio Zavatti, l’uomo dei ghiacci e degli eschimesi.

 

Grandi esploratori, dunque, ma anche personaggi che, tornati a casa, non rifuggivano dal compiere azioni sociali di altissimo livello. Nansen si fece in quattro per difendere gli Armeni massacrati dai Turchi, il Duca degli Abruzzi realizzò un villaggio per lo sviluppo sostenibile in Somalia. Zavatti diede tutto se stesso per difendere i popoli Inuit.

 

Passione per l’Ignoto ma anche forte impegno civile. Un pò come i relatori di domenica: il prof. Mario Polia, esploratore e antropologo, oggi direttore del Museo Etnogtrafico di Leonessa e difensore delle tradizioni dei popoli, della sacralità del loro vivere; come Gianluca Frinchillucci, direttore del Museo Polare di Fermo, con lo zaino in mano pronto a partire per eplorare dal tre al 20 agosto una zona poco conosciuta della Groenlandia dell’est, facendo tappa tra i bambini eschimesi, che sta aiutando da anni. O come il professor Diego Poli.