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8° festa dell’Emigrato

San Benedetto del Tronto | Ogni anno gli emigrati svizzeri di Shaffhausen si ritrovano insieme per ricordare quei tempi. Si è partiti con tre famglie. Oggi sono già 120.

di Paride Travaglini

Valigia di cartone e tanto cuore…
Questa l’immagine  dolorosa dell’emigrato italiano che partiva nel periodo pre e post bellico con la speranza di una vita migliore.
Apprezzato dai paesi che l’ accoglieva, era l’emblema del lavoratore  infaticabile, dell’ imprenditore tenace e fantasioso, dell’artista ,del  genitore onesto e risparmiatore.
Sono passati tanti anni da allora. Qualcuno è rimasto all’estero. Altri sono tornati in Italia.
 
Perché allora non ritrovarsi insieme e ricordare quei tempi?
 
Questo deve aver pensato Antonio D’Erasmo partito da Castignano e  emigrato a Schaffhausen in Svizzera negli anni ‘50. Armato di buona volontà e aiutato da Cicconi Francesco e Cocci Gino anche loro emigrati nella stessa città hanno ideato questa originale festa che si ripete con regolarità da ormai otto anni . Da tre famiglie che erano, con il passare degli anni, si è sparsa la voce  e ora si è raggiunto il ragguardevole numero  di 120 famiglie.
Emigrati svizzeri che ora vivono nella provincia di Ascoli, a Pesaro, in Umbria, a Macerata ma non solo. Il gruppo si sta ingrandendo di anno in anno. Quest’anno ad esempio ne è entrato a far parte il Sig. Sgalippa Bernardo emigrato in America.
 
Una messa celebrata a Ripatransone , alla presenza dei sindaci di Ripa e Cossignano,  il pranzo presso il ristorante “Fonte Orfeo “di Cossignano: dei semplici gesti che però mettono in luce la voglia del ritrovarsi e dello stare insieme. Una festa sobria ma sicuramente bella da vivere. Le cose semplici sono quelle più efficaci.
 
“L’invito è per tutte le famiglie  di emigrati che vogliono condividere con noi quest’esperienza”. Queste le parole del Sig. Antonio D’Erasmo che punta per il prossimo anno a superare il numero di questo anno.
E allora non resta che augurare agli organizzatori un “in bocca al lupo” e far si che questo tipo di manifestazioni vengano sostenute anche da parte dei pubblici enti.
In fin dei conti è un pezzo importante della nostra storia  ed è giusto che rimanga nella memoria...

16/08/2005





        
  



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