Il professor Pallottini ricorda Osvaldo Licini
Monte Vidon Corrado | Il presidente dell'Archeo Piceno Pallottini propone la vita e le opere di un grande artista come Osvaldo Licini.
di Redazione
Il prof. Luciano Pallottini, Presidente della rivista Archeo Piceno ha proposto nell'ultimo numero un articolo sul cinquantenario della morte di Osvaldo Licini che ha riscosso diversi apprezzamenti. Osvaldo Licini nacque nel 1984 da una famiglia di persone benestanti a Monte Vidon Corrado. Licini ebbe l'opportunità di approfondire i suoi interessi artistici recandosi a Parigi, dove si erano trasferiti i genitori fin dal 1902.
Si può ben notare che questo suo amore per l'arte gli sia stato trasmesso anche dalla sua famiglia in quanto il padre svolgeva l'attività di cartellonista e disegnatore e la madre invece era direttrice di una casa di moda. Licini nel 1908 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove frequentò inizialmente il Corso preparatorio di disegno ed in seguito quattro corsi di pittura. In questa occasione ricevette un premio ministeriale per meriti.
Pallottini ha ricordato Licini evidenziando anche gli aspetti meno noti della vita e della carriera dell'artista: “Trovo doveroso ricordare la grande amicizia e stima che univa Monsignor Luigi Zega e Licini, l'uno sacerdote e l'altro non credente. Nella mentalità di Zega c'è la concretezza del Cristo Crocifisso e Risorto mentre in quella di Licini c'è la la visione degli “Angeli Ribelli” e delle “Amalassunte”.
Molto interessante il confronto tra Leopardi e Licini. Pallottini sottolinea infatti che “Occorre evidenziare l'importanza del legame tra i pittori marchigiani o anche i poeti e i Monti Azzurri. Nelle opere d'arte di Licini su qualche sfondo si intravedono i Monti Azzurri. E' importante sottolineare la diversa visione della luna vista dal Leopardi rispetto al Licini.
Per il Leopardi la luna è in stretto contatto con il paesaggio e le montagne e trasmette serenità. Per Licini invece la luna, si tramuta in un'immagine demoniaca: Amalassunta, Angelo Ribelle. Comunque Licini amò sia la poesia di Leopardi che i mosaici di Ravenna. L'ispirazione dell'artista nel dipingere le Amalassunte potrebbe averla tratta dalla regina degli Ostrogoti Amalassunta ma anche dalla Regina Sibilla.”
La rivista Archeo Piceno è disponibile presso le sedi degli archeoclub del piceno: Carassai, Castignano, Civitanova Marche, Comunanza, Fano, Fermo, Folignano/Maltignano, Martinsicuro, Montalto delle Marche, Montegiorgio, Ripatransone, Rotella e presso le Amministrazioni Comunali di Cossignano, Montedinove, Montelparo e Acquaviva Picena.
Si può ben notare che questo suo amore per l'arte gli sia stato trasmesso anche dalla sua famiglia in quanto il padre svolgeva l'attività di cartellonista e disegnatore e la madre invece era direttrice di una casa di moda. Licini nel 1908 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove frequentò inizialmente il Corso preparatorio di disegno ed in seguito quattro corsi di pittura. In questa occasione ricevette un premio ministeriale per meriti.
Pallottini ha ricordato Licini evidenziando anche gli aspetti meno noti della vita e della carriera dell'artista: “Trovo doveroso ricordare la grande amicizia e stima che univa Monsignor Luigi Zega e Licini, l'uno sacerdote e l'altro non credente. Nella mentalità di Zega c'è la concretezza del Cristo Crocifisso e Risorto mentre in quella di Licini c'è la la visione degli “Angeli Ribelli” e delle “Amalassunte”.
Molto interessante il confronto tra Leopardi e Licini. Pallottini sottolinea infatti che “Occorre evidenziare l'importanza del legame tra i pittori marchigiani o anche i poeti e i Monti Azzurri. Nelle opere d'arte di Licini su qualche sfondo si intravedono i Monti Azzurri. E' importante sottolineare la diversa visione della luna vista dal Leopardi rispetto al Licini.
Per il Leopardi la luna è in stretto contatto con il paesaggio e le montagne e trasmette serenità. Per Licini invece la luna, si tramuta in un'immagine demoniaca: Amalassunta, Angelo Ribelle. Comunque Licini amò sia la poesia di Leopardi che i mosaici di Ravenna. L'ispirazione dell'artista nel dipingere le Amalassunte potrebbe averla tratta dalla regina degli Ostrogoti Amalassunta ma anche dalla Regina Sibilla.”
La rivista Archeo Piceno è disponibile presso le sedi degli archeoclub del piceno: Carassai, Castignano, Civitanova Marche, Comunanza, Fano, Fermo, Folignano/Maltignano, Martinsicuro, Montalto delle Marche, Montegiorgio, Ripatransone, Rotella e presso le Amministrazioni Comunali di Cossignano, Montedinove, Montelparo e Acquaviva Picena.
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20/08/2008
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