Trevisani continua a picconare il Pd
San Benedetto del Tronto | L'esponente del Partito Democratico - che si schiera ufficialmente con Marino per la segreteria nazionale - continua a far piovere critiche verso il gruppo dirigente del suo stesso partito. Immancabile una tirata d'orecchi al segretario comunale Gregori.
di Redazione
Nazzareno Trevisani, socio fondatore del Pd, continua la sua "battaglia" contro i vertici locali del partito: «Rispondano alle mie critiche e a quelle della Dott.sa Palma del Zompo consigliere di maggioranza (per approfondimenti vedasi l'articolo correlato -ndr-); dicano che cosa hanno fatto, dopo tre anni, per eliminare le lunghe liste d'attesa, le incivili condizioni del pronto soccorso, il miglioramento dei servizi sanitari per evitare ai sambenedettesi l'emigrazione in Ancona o in altre regioni; cosa è stato fatto per allentare i morsi della crisi economica; perché non si dà attuazione agli impegni prioritari ( PRG,completamento lungomare,zona per l'edilizia economica e popolare,associazione dei comuni,regolamento occupazione suolo pubblico,ecc.) Questi sono i problemi che interessano i cittadini e per cui siamo stati chiamati ad amministrare la città».
«Un grande partito quale io voglio sia il Pd - valuta Trevisani - ha sempre la forza di una visione autocritica del proprio agire e la capacità di corregger i propri errori per dare risposte positive ai cittadini in un discussione democratica e serena. Ignorando la sconfitta elettorale offendete tanti elettori che hanno dato al PD un segnale forte e chiaro di disapprovazione: un invito a cambiare rotta se non si vuole rendere permanente quella che,spero, sia solo una temporanea disaffezione».
«Da qualche tempo - ricorda ancora Trevisani - alti dirigenti del PD locale (ex DS) fanno sfoggio di dotte citazioni evangeliche, di personaggi biblici e di padri della Chiesa: "... è cosa buona e giusta...sepolcri imbiancati; si citano con disinvoltura San Paolo, S. Agostino e il Profeta Isaia (se non erro). Si vuol dimostrare l'avvenuta contaminazione culturale, "l'amalgama" con l'area cattolica del Pd? Mi unisco al coro e... vi perdono (veramente) perché non sapete né quello che dite, né quello che fate. Ma... non porgerò l'altra guancia, per ora ! E ancora: "una casa divisa in se perisce"».
«Non faccio parte di alcun organismo dirigente del Pd (di circolo o comunale). - chiarisce Trevisani - Lì tutto si sa, tutto si decide, tutto si dirige. Mi sono associato in ultimo, come tanti, per avere il diritto di parola».
«Da quando la legge ha dato agli eletti un potere assoluto (ad esempio il sindaco) - valuta ancora Trevisani - vige, di fatto, una sottile, pervasiva ed efficace forma di persuasione occulta; la demonizzazione,l'ostracismo, il sospetto e l'emarginazione di chi esprime il dissenso (leggenda metropolitana?). Si viene pertanto considerati come nemici, traditori, antipartito (reminiscenze di regimi autoritari!) Così si diffondono servilismo,conformismo e piaggeria verso il "Principe onnipotente ed onnisciente". Attraverso il partito, ridotto a un comitato elettorale, si "conquistano" le istituzioni e da queste ultime si dirige il partito; cosi il cerchio del potere personale si chiude! Le conseguenze sono o l'unanimismo o le maggioranze "bulgare" Credevo ingenuamente che questi vizi potessero essere corretti con la nascita del Pd, partito nuovo. Un inizio per tutti, nessuno escluso».
Ed in vista delle primarie per la scelta del Segretario Nazionale, Trevisani scioglie le sue riserve: «Sui temi cruciali della democrazia sostanziale nel partito nuovo e della necessità di essere laici anche al suo interno, ho letto cose interessanti nella mozione di un candidato: il chirurgo Ignazio Marino, che appoggerò».
La conclusione è un'ennesima tirata d'orecchi al segretario comunale del Pd Felice Gregori: «Portare fino in fondo le sue dimissioni sarebbe stato un servizio utile al partito, l' occasione per una riflessione seria ed ampia sul risultato elettorale e sull'attività dell'amministrazione comunale. Non è ora? Invece,dopo 45 giorni dalla richiesta, il segretario si presenta in assemblea con una relazione del tutto inadeguata alla circostanza , come se nulla fosse accaduto. Infine, caro Gregori, nel mio intervento , non ho mai fatto riferimento alla "convenienza" del ruolo di Segretario».
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28/08/2009
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