"Rivendell: Di Ruscio mi ha stupito e allarmato"
Fermo | Critico il segretario Prc Piergentili sulle dichiarazioni del primo cittadino fermano in merito all'ormai imminente festa dei giovani di estrema destra nel Fermano
da Giacomo Piergentili, segretario del Partito di Rifondazione Comunista a Fermo, riceviamo e pubblichiamo.
Confesso di essere rimasto stupito, e non poco, dalle dichiarazioni del Sindaco Di Ruscio relative alla questione sollevata dal consigliere comunale Paolo Calcinaro sul Rivendell 2007. Stupito e allarmato.
Stupisce il fatto che il Sindaco della nostra città, per sua stessa dichiarazione, non si sia affatto interessato della questione laddove mi risulta che rientri tra i suoi compiti istituzionali il rilascio della licenza o del nulla osta per manifestazioni di questo genere.
Anche a prescindere da tale aspetto, ciò che maggiormente stupisce e preoccupa è la assoluta approssimazione con la quale Di Ruscio sembra affrontare il problema: come è possibile parlare di "giovani esponenti di destra che si ritrovano per attività socio culturali" quando sul palco della manifestazione troveranno ospitalità gruppi musicali che sono stati capaci di dedicare canzoni a criminali di guerra come Rudolph Hess o Erich Priebke, che inneggiano alla xenofobia e che si fanno promotori di una campagna per la liberazione di Luigi Ciavardini condannato per l'omicidio dell'appuntato di polizia Francesco Evangelista, del sostituto Procuratore Mario Amato e per la strage alla stazione di Bologna? Come sindaco di tutti i fermani e di una città per tradizione antifascista dovrebbe piuttosto preoccuparsi del fatto che proprio a Fermo si possa svolgere un evento di tal fatta che nulla, ma proprio nulla, ha a che fare con qualche parola sopra le righe o con l'esuberanza della gioventù.
Quanto agli attacchi ingiuriosi che, a detta di Di Ruscio, esponenti del Governo avrebbero rivolto nei confronti delle Forze di Polizia e di quelle militari, mi permetto di far presente a Di Ruscio che l'esprimere la propria contrarietà alle guerre in Afghanistan o in Iraq o in qualsiasi altra parte del globo, il manifestare e talvolta gridare il proprio "no" alla guerra, anche da parte di esponenti del Governo, non ha nulla, ma proprio nulla, di ingiurioso nei confronti dei militari. Anzi, il rispetto per la loro dignità così come per quella di ogni altro cittadino del mondo, rendono ancor più forte quell'aspirazione di pace che evidentemente non appartiene a Di Ruscio.
Che dire infine della questione della pagliuzza e della trave? Non posso che rivolgere a Di Ruscio la stessa raccomandazione che ha ritenuto di elargire al consigliere Paolo Calcinaro. Guardi bene che cosa accade all'interno del suo schieramento e si ritroverà, ad esempio, alleato di un partito che - se non fosse per un certo assopimento di buona parte del ceto politico - non avremmo tardato a definire ad un passo dall'eversione con le sue minacce di scioperi fiscali e di levate di fucili. Guardi bene e poi ci faccia sapere.
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31/08/2007
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