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Teramo non riesce a organizzare una rievocazione medievale che si rispetti

Teramo | Perché? Che fine hanno fatto il Carro dei Trionfi? E le feste della Pace e dei Trionfi?

di Nicola Facciolini

Quel che resta del Carro dei Trionfi al Carnevale 2005 a Teramo

Tra le svariate rievocazioni estive medievali che alimentano l'estate nei comuni della provincia di Teramo, duole constatatare di essere ancora all'Anno Zero per quanto concerne la riproposizione e l'organizzazione di simili eventi nel capoluogo di provincia aprutino. Per quale motivo a Teramo tutto tace?

Eppure abbiamo la Pro Loco di Teramo e le 4 Associazioni di Quartiere: dov'è finito lo spirito del 1993 che animò così tanti cittadini da spingerli gratuitamente a lavorare tutti insieme accanto all'Amministrazione comunale per far risorgere dalle ceneri del tempo le feste della Pace e dei Trionfi? Come ogni anno l'estate teramana, e lo si evince dal ricco cartellone estivo immediatamente disponibile negli uffici di promozione turistica provinciale e regionale, si afferma nel panoramna abruzzese all'insegna della buona tavola, della cultura, dei valori che hanno nei secoli illuminato la nostra identità storica di abruzzesi e italiani. Siamo una delle province a più alta densità di eventi rievocativi a carattere storico-artistico e gastronomico.

A Teramo, nulla. "Andar per sagre ad agosto", purtroppo, si ripropone spesse volte con la consueta riproposizione in ogni comune della nostra amata provincia, delle solite pietanze, a prezzi tutt'altro che modici, visto l'euro e il dimezzamento del nostro potere d'acquisto rispetto alla tradizionale lira. Appare, tuttavia, alquanto riduttivo considerare le sagre di paese come una mera processione estiva da caccia alla prelibata e ghiotta pietanza tradizionale. Le sagre nascono, nelle buone intenzioni degli organizzatori, all'insegna della valorizzazione del ricco patrimonio storico, artistico, culturale della nostra storia e non solo della gastronomica di paese.

Una abbozzo di coordinamento culturale non guasterebbe per evitare inutili ripetizioni. A Teramo, l'attenzione nei confronti della miriade di associazioni culturali e di Quartiere è sempre stata segno di sensibilità e coscienza civica. Ma che dire della storica festa cittadina dei Trionfi Teramani messa in soffitta da anni in dolce compagnia della Festa della Pace: per quale motivo? Dopo i fasti della Notte Bianca, che tanti italiani ha richiamato nella città di Teramo (quest'anno non sarà così!), è accaduto che il "Trionfo di S. Spirito" il Carro della Pace, emblema, insieme al Drago di S. Giorgio, all'Elefante turrito di S. Maria Bitetto ed alla Galea di S. Leonardo (tutti al macero da anni?), di un'affascinante storia cinquecentesca di quartieri, di lotte e di pace ritrovata, abbia sfilato per l'ultimo Carnevale 2005, trasformato (o meglio decapitato) ovviamente senza che i 4 Quartieri Storici di Teramo ne fossero a conoscenza, in uno squallido supporto per danze caraibiche.

Il fatto è da imputare al lento impoversirsi di una rievocazione in cui gli amministratori avevano smesso di credere che ha avuto il suo punto di non ritorno in quella mascherata. Per chi non lo sapesse, stiamo parlando delle due più importanti rievocazioni in costume in Abruzzo, riproposte dopo secoli ai teramani e che coincise fin dal 1993 con la costituzione ufficiale dei 4 Quartieri Storici e delle rispettive Associazioni culturali.

La prima uscita del Corteo della Pace, la domenica in Albis del '93, colse la città alla sprovvista. Non pubblicizzato per mancanza di fondi, il Corteo in costume di Paciere e Pacieri inondò le vie cittadine tra stendardi e bandiere (quelle di S. Spirito e S.Giorgio furono cucite dal maestro sarto Domenico Facciolini, ndR) suscitando l'entusiasmo di una marea di curiosi, come mai più dopo d'allora. Poi, dopo alcune edizioni in tono decisamente minore, cadde l'oblio su carri e figuranti. Da anni i fondatori-organizzatori delle due celebri iniziative culturali nel '93, si sentono traditi.

E costernati perché chi ha sfilato a Carnevale con Trionfo della Pace travestito da discoteca, forse non ne conosceva la storia: chi lo ha permesso sicuramente tale significato non lo ha rispettato. La nostra speranza ovviamente non è quella di alimentare polemiche bensì un sano spirito critico per l'immediata riproposizione estiva delle due interessantissime manifestazioni storiche. Magari con carri nuovi di zecca.

07/08/2007





        
  



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