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Nomadi in concerto

Sant'Elpidio a Mare | Il previsto successo c'è stato. Oltre duemila paganti per una serata ricca di fascino e di ricordi piacevoli. Torresi pronto per altre "grandi" iniziative.

di Giancarlo Fabiani

I Nomadi

Un colpo d'occhio stupendo, forse mai creato nella zona degli impianti sportivi di Cascinare, fa da degna cornice all'atteso concerto dei Nomadi. Il dato ufficiale, fornitoci dagli organizzatori, parla di 2500 paganti ma sembrano tanti di più.

Gli eredi di Augusto Daolio, l'artista, il poeta, il maestro, hanno dato ancora una volta il loro determinante contributo per la riuscita di una serata che rimarrà sottolineata negli annali della storia di Cascinare. Una organizzazione perfetta ha permesso prima l'ingresso, poi il deflusso ordinatissimo del numero incredibile di automobili; nessun intoppo, nessun incidente, tutto si è svolto secondo le più rosee ed attese previsioni.

L'organizzatore Giuseppe Torresi, che si avvale di un granitico gruppo di collaboratori, è entusiasta : "Abbiamo lavorato tanto, siamo riusciti a far vivere a questa gente una serata storica. Tutto è andato secondo i nostri piani, tutti sono pienamente soddisfatti. Ai miei collaboratori, perché sono loro i veri artefici di tutto, il mio grazie incondizionato. Con questa gente meravigliosa e laboriosa vicina, per noi non esistono ostacoli insormontabili da un punto di vista organizzativo. Credo che in seguito riusciremo a fare ancora meglio".

L'ultima frase di Torresi fa presupporre che ci siano ancora molte iniziative importanti al vaglio degli organizzatori; azzardare ipotesi non sarebbe né corretto né tanto meno molto professionale ma crediamo che sentiremo molto presto riparlare di loro. Il gruppo dei Nomadi arriva al campo sportivo intorno alle 21,30, qualche minuto di attesa e si intuisce subito che stasera sono tutti in perfetta forma.

I pezzi "vecchi" e quelli dell'ultimo album "Nomadi 40" vengono sapientemente miscelati provocando l'euforia del pubblico che canta insieme a Danilo, a Cico a Beppe. Tre ore di spettacolo entusiasmante che si conclude puntualmente con la mitica "Io vagabondo". Poi, anche questa una abitudine antica, tutti dietro al palco ad abbracciare e salutare gli artisti che, come sempre si sottopongono volentieri alle domande dei beniamini ed a stressanti pose per le foto da conservare gelosamente.

Una stretta di mano ed un "bravo" all'amico Beppe Carletti, niente di più, anche se in quell'attimo, senza dirlo, nel pensiero di tutti e due c'era anche Augusto.

09/08/2003





        
  



3+4=
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