Prezzi bassi al Mercato Ittico di San Benedetto nella prima settimana di pesca dopo il fermo biologico. La pausa estiva, un provvedimento che non tutti condividono, si è protratta nell’Adriatico centromeridionale dal primo agosto al cinque settembre. La prima asta si è svolta martedì 7, con 12 mila 740 kg di pesce venduto per complessivi 37 mila 885 euro incassati (2,97 euro il prezzo medio). Prezzo medio in crescita nei giorni successivi: 3,48 mercoledì (11.022 kg per 38.360 euro), 3,7 giovedì (8.062 kg, 30.037 kg), 3,8 venerdì (9.121 kg, 34.504 euro).

 

I dati confermano la più classica delle leggi economiche: il rapporto inversamente proporzionale tra quantità e prezzo. E ripropongono il problema delle strategie di lavoro dei pescatori, che corrispondono al tempo stesso a strategie di ripopolamento del mare: quanto pesce pescare?

 

“Durante la prima settimana non si è affatto verificato quel fenomeno dell’“invenduto” che dimostrerebbe un eccesso di quantità pescate – spiega la dott.ssa Maria Grazia Villa, direttrice del Mercato Ittico di San Benedetto – Nell’intera prima settimana abbiamo avuto in tutto una ventina di casse di pesce invenduto, per lo più mazzoline piccole. Tutto nella norma.”

 

“D’altra parte – spiega ancora la Villa – a San Benedetto non tutto il pesce pescato transita per il Mercato Ittico. Molto pesce prende direttamente la strada dei mercati generali di Roma, Milano e delle altre città italiane. Un fenomeno storico, che ci differenzia da altri porti. Ad Ancona, per esempio, tutto il pesce viene gestito da cooperative di produttori e trattato al Mercato Ittico, sicché il nostro risulta il secondo mercato regionale, una statistica cui partecipiamo con il pesce bianco, non con quello azzurro.”

 

Il Mercato Ittico sambenedettese è una struttura dal funzionamento perfettamente collaudato, con carenze del tutto marginali. Ancora la direttrice: “dall’inizio del 2003 è in funzione la nuova asta elettronica che ha molto velocizzato i tempi di vendita, ciò che è fondamentale per un prodotto deperibile come il pesce. Dallo stesso periodo abbiamo adottato i provvedimenti relativi alla “tracciabilità” del prodotto, come richiesto dalla comunità europea. Sul pesce venduto vengono apposte etichette con i dati salienti.”

 

L’unica carenza è un impianto di “presa dell’acqua salata”: “disponiamo già di un impianto di filtraggio. Il Comune di San Benedetto ha finanziato il 60% dei lavori necessari per un impianto di presa dell’acqua salata. La Regione Marche contribuisce con il 40%. Entro il 2005, conclude la Villa, i lavori dovrebbero essere terminati.”