I Carabinieri arrestano a Roseto giovane teramano
Roseto Degli Abruzzi | Minacciava con un coltello un coetaneo e rapina un bagnante. Nel marsupio 300 euro e due telefonini. Arrestati a Giulianova 6 cittadini della Mongolia in flagranza di reato di concorso in furto aggravato continuato.
di Nicola Facciolini
I carabinieri sono riusciti ad arrestare un giovane ladro teramano di 30 anni, M.P., già noto alle forze dell'ordine, neutralizzando il suo disegno criminale messo in scena lunedì pomeriggio sul tratto di mare di Roseto (Te) antistante l'Hotel "Mion". Il delinquente, dopo aver minacciato con un coltello A.R. 26enne di Giulianova, si è impossessato di un marsupio di un altro bagnante contenente circa 300 euro e due telefoni cellulari, dileguandosi a bordo della sua Fiat 500.
Sebbene impaurita, la vittima riusciva a mantenere la calma fornendo ai Carabinieri, intervenuti subito sul posto, una dettagliata descrizione delle caratteristiche somatiche del malvivente. Immediatamente scattava il già collaudato "piano di cinturazione" posto in essere da tutte le pattuglie in circuito. La rete tessuta dai militari dell'Arma dava i suoi frutti, il ladro veniva intercettato e fermato dai carabinieri del dipendente Nucleo operativo e radiomobile nei pressi di Mosciano Stazione (Te). L'immediata perquisizione personale effettuata nei suoi confronti, consentiva di eliminare ogni dubbio sul suo conto.
Il ladro veniva trovato in possesso del coltello utilizzato per commettere la rapina, sottoposto a sequestro, e dell'intera refurtiva restituita al legittimo proprietario. Il giovane pertanto veniva tratto in arresto con l'accusa di rapina aggravata ed associato presso la Casa Circondariale di Teramo a disposizione del magistrato. Mentre i Carabinieri del Nor della Stazione di Giulianova, hanno tratto in arresto in flagranza di reato di concorso in furto aggravato continuato, sei cittadini di nazionalità mongola, tre uomini e tre donne, rispettivamente: B.U., D.B., D.N., D.S., G.P.T. e J.C.C., di età compresa tra i 21 ed i 31 anni, tutti irregolari. Da circa 5 giorni gli arrestati, insieme ad altri complici non ancora identificati, si aggiravano nel centro di Giulianova e nei paesi limitrofi.
Martedì scorso la banda è entrata in azione nel centro di Giulianova, per depredare una profumeria ed un negozio di pelletteria. Secondo le informazioni diffuse dall'Arma, "mentre una donna ed un uomo, ben vestiti, parlando un buon italiano, e soprattutto ben informati sulle marche migliori da asportare, distraevano titolari degli esercizi chiedendogli informazioni, i complici entravano in azione, utilizzando delle borse all'interno delle quali nascondevano la refurtiva".
La collaborazione ed il rapporto di fiducia che si è instaurato tra i commercianti del centro giuliese e i Carabinieri, ha permesso di porre fine all'azione criminosa messa in atto dai ladri della sfortunata nazione mongola da quasi 60 anni sotto il regime comunista cinese. Così quando è scattato l'allarme, le pattuglie dell'Arma si sono messe alla ricerca della Citroen Xantia, con targa francese, di colore verde, bloccata alle porte di Giulianova dopo breve un inseguimento.
Sull'auto è stata rinvenuta refurtiva consistente in confezioni di profumo, borse e portagli in pelle, tutte griffate. Nel corso della perquisizione i militari hanno fatto una scoperta interessante.
Le borse che servivano per nascondere la refurtiva erano state "preparate all'epoca del loro confezionamento, e non modificate successivamente, mediante l'apposizione all'interno delle fodere di alcuni strati di alluminio, carta argentata e nastro per imballaggio di protezione, non visibili dall'esterno". Mediante questo sistema le borse risultavano "schermate al sistema antitaccheggio e quindi i malfattori potevano operare con tranquillità potendosi allontanare dopo il furto senza destare sospetti". Attraverso il controllo delle impronte digitali, i Carabinieri hanno scoperto "che D.N. era anche colpito da un provvedimento restrittivo in carcere emesso dal Tribunale di Firenze, per una rapina perpetrata in Prato".
Adesso i Carabinieri stanno svolgendo una particolare ed intensa attività di indagine per cercare di individuare dove vengono preparate le borse schermate e se i prodotti trafugati vengono destinati al mercato italiano oppure se vengono spediti verso la Mongolia, atteso che i profumi e le borse griffate, in quel paese sono prodotti particolarmente costosi. L'intera refurtiva del valore di circa euro 3mila è stata riconsegnata agli aventi diritto, l'autovettura Xantia sequestrata ed i 6 malviventi associati alla casa circondariale di Teramo a disposizione del magistrato.
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19/09/2007
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