Hanno avuto inizio stamattina, 22 settembre, i lavori del Convegno Nazionale organizzato dall'associazione On The Road  assieme al Coordinamento Nazionale delle associazioni di accoglienza il cui obiettivo è mettere a confronto vari punti di vista sul tema della prostituzione. Il programma di "Oltre le Terre di Mezzo" prevede una due giorni che si chiuderà domani in cui si discute innanzitutto il problema del "traffico di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale" analizzandolo sia da un punto di vista sociale che da un punto di vista legislativo.

Il dibattito è stato allargato a tutte le componenti politiche locali e nazionali registrando tra quest'ultime presenze notevoli come quelle dell'On. Conti, dell'On. Zanella, dell'On. Grillino e dell'On. Bontempo. Erano presenti anche le rappresentanze della Regione, della Provincia, dei Comuni, delle forze dell'ordine, le organizzazioni no profit e le associazioni a tutela dei diritti delle prostitute e dei transessuali. "Come associazione che opera nel campo della tratta degli esseri umani da più di 10 anni – spiega Marco Bufo coordinatore di On The Road – abbiamo voluto invitare soggetti politici nonché tutte le varie associazioni che si occupano di arginare il fenomeno affinché si potesse discutere delle leggi esistenti, diffonderne una maggiore conoscenza e provare a capire quali potrebbero essere le ipotesi di future normative a tutela delle persone. Quello che vorremmo individuare tramite il confronto sono delle politiche sensate in tema di prostituzione."

La discussione si è incentrata soprattutto sull'articolo 18 del Decreto Legislativo 286/98, cioè il testo unico sull'immigrazione, che prevede la possibilità di richiedere il permesso di soggiorno e di accedere a programmi di assistenza o reinserimento sociale per coloro – donne e non solo - che sono vittime dello sfruttamento sessuale. "Un nostro obiettivo – prosegue Bufo – è studiare il potenziamento dell'art. 18 affinché prima di tutto abbia un'applicazione uniforme in tutta Italia da parte delle Questure, cosa che purtroppo non avviene."

"Ci sono due percorsi da seguire: quello giudiziario, che avviene tramite denuncia e quello sociale che si applica laddove la persona è vittima di violenza e costrizione ma non può denunciare. L'art. 18 è un esempio unico in Europa e nel Mondo e se ben applicato può funzionare molto bene soprattutto come strumento per la lotta alla criminalità organizzata. D'altra parte un altro nostro obiettivo è quello dell'aumento dei fondi a favore delle associazioni affinché quei progetti che si sono sperimentati e hanno avuto buoni risultati negli ultimi anni non corrano il rischio di morire o essere depotenziati privando le vittime del traffico dei mezzi per reagire."

Un altro punto importante di discussione è il disegno di legge 3826 Bossi – Fini – Prestigiacomo nei passaggi  (art.1) in cui si vieta la prostituzione nei luoghi chiusi. Secondo Bufo proibire la prostituzione in strada è come voler nascondere i problemi e accentuare in un certo senso la criminalizzazione poiché sarebbe impedito alle associazioni operanti contro i fenomeni del racket di interagire direttamente con le vittime. "Per noi vorrebbe dire legittimare la prostituzione favorendo un forte incremento dei fenomeni immigratori clandestini atti all'esercizio di essa. E' importante perciò auspicare il dibattito affinché si possa arrivare a soluzioni e proposte normative pratiche che non soddisfino solo la morale comune ma operino effettivamente a favore delle persone che sono vittime di sfruttamento".