“La Regione Marche, per tutto il periodo di apertura della stagione venatoria ha consentito tre giorni settimanali di caccia, come previsto dalla normativa nazionale e regionale in materia.” Lo dichiara Raimondo Orsetti, dirigente regionale del settore.

“Per i mesi di ottobre e novembre, le giornate sono state portate a cinque: le due in più riguardano solo la fauna migratrice e da appostamento.

E’, questa, una possibilità prevista, “tenuto conto delle consuetudini locali”: così si esprimono le normative regionale e nazionale.

Per le due giornate in questione, ci vuole il parere dell’Istituto per la Fauna Selvatica: parere che, nel caso delle Marche, non è stato espresso, visto che l’Istituto si è limitato a dichiarare di non avere elementi sufficienti per una valutazione sulla consistenza della selvaggina che sarebbe stata presente.

Pertanto il provvedimento del TAR, che di fatto annulla queste due giornate, non trova nella normativa vigente alcun appiglio.

La Regione Marche valuterà il comportamento più idoneo da assumere, senza esercitare alcuna forzatura.

Detto questo, è sicuramente necessaria una riflessione più ampia sull’attività venatoria, che parta dalla concertazione con tutti i soggetti interessati, per arrivare a un nuovo testo, in grado di tener conto delle diverse sensibilità e normative, ai vari livelli istituzionali.”