Non viene discussa la mozione di “Sfiducia” nei confronti del Presidente del Consiglio Comunale Valeriano Camela presentata dal centro sinistra. Nella seduta consiliare precedente la mozione aveva subito un rinvio dalla maggioranza a causa di un ordine dei lavori pregno di importanti deliberazioni. La minoranza non accettò la decisione e usci dall’aula e Allevi ricordò che il centro destra come forza di governo ha un nutrito numero di consiglieri e per tanto può rinviare o decidere di non discutere la mozione. Così è accaduto, questa volta il consigliere comunale Amedeo Ciccanti ha messo una pregiudiziale sulla mozione consigliando al centro sinistra di alleggerirla e di spogliarla di alcuni punti.

 

Il Senatore Ciccanti nella sua arringa ha consigliato al centro sinistra di levare dalla mozione il punto in cui si chiedeva di approntare una discussione a porte chiuse con voto segreto. Questo passaggio non è stato accettato dalla minoranza, quindi gli schieramenti sono andati al voto della pregiudiziale e la mozione non è stata discussa. Da ricordare che ha preso parte alla votazione il diretto interessato, il dottor Valeriano Camela.

 

Comunque era iniziato tutto bene e in modo signorile, tant’è che il Presidente Camela aveva chiamato il Vice Presidente del Consiglio Giuseppe Brandimarti a presenziare la sessione dei lavori in questo specifico punto. Il Senatore, il primo ad intervenire, ha presentato da subito la pregiudiziale e nel suo lungo discorso ha invitato il centro sinistra a ritirare quei specifici punti della mozione.

 

Sono intervenuti molti consiglieri del centro sinistra, tra cui Rocchi, Firmani e Allevi che ha chiesto anche il parere del segretario generale dell’Ente Comunale. Sta di fatto che non è stato possibile discutere una mozione che discuteva della modalità con cui una figura istituzionale e non politica quale quella del Presidente del Consiglio, esercita il suo ruolo di garante della legalità.

 

Una discussione difficile, resa ancor più ardua dalle tensioni che da mesi ci sono all’interno della maggioranza in riferimento al ruolo che copre il dottor Valeriano Camela. Il Senatore nella pregiudiziale ha ricordato come la mozione poggiasse su una norma che non esiste più, una norma del 1915 che è stata sostituita dal testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali che ha sua volta consiglia alle municipalità di regolamentare nel proprio statuto una ipotetica mozione di sfiducia verso figure istituzionali come quella del Presidente del Consiglio.

 

Il consiglio va avanti e si discute l’ordine del giorno inerente l’equilibro di bilancio, la sessione dei lavori si blocca dato che l’avvocato Allevi fa notare che non sono giunte le comunicazioni ai consiglieri, come prevede lo statuto. Tale norma dello statuto, come la precedente poggia su una disposizione del 1915, alla fine l’ordine del giorno è stato rinviato alla seduta di venerdì 30 settembre, data ultima per approvare come la legge prescrive, tale documento.