Montegiorgio: quale destino per la zona P.E.E.P.?
Montegiorgio | Se lo chiedono i consiglieri comunali di Forza Italia, che hanno presentato un'interrogazione all'Amministrazione comunale
I consiglieri comunali di Forza Italia a Montegiorgio interrogano l'Amministrazione comunale sulle sorti della zona PEEP della città, intorno alla quale non ritengono ci sia stata la massima chiarezza. I consiglieri azzurri, in un'interrogazione a cui hanno richiesto risposta scritta, notano: "Quando è stato approvato il P.E.E.P? Quando è stato redatto un bando di gara e quando scadevano le domande per l’assegnazione delle aree? Quante e quali ditte parteciparono? Tali ditte hanno dovuto versare un anticipo sul prezzo di acquisto? Chi, e di che importo? Quando è stata pubblicata la graduatoria di assegnazione delle aree? -Quando il Comune ha convocato e successivamente effettuato incontri fra gli assegnatari per dare corso alla realizzazione del Piano stesso?
Una raffica di domande, a cui gli esponenti di opposizione chiedono di replicare verbali alla mano. Inoltre, Lino Liberati, Bruno Belleggia e Sergio Toscanelli chiedono se siano emerse difficoltà realizzative, visto il mancato inizio dei lavori, e se tali difficoltà derivino da carenze progettuali. "Visto il mancato inizio dei lavori ed il presunto lungo tempo trascorso si chiede di sapere se alcuni assegnatari hanno chiesto di ritirarsi; in caso affermativo si chiede chi e con quali modalità, e quali sono le intenzioni dell’Amministrazione in merito alla realizzazione della zona P.E.E.P.
"Nel caso invece il Comune intendesse rinunciare all’attuazione del P.E.E.P. si chiede di conoscere: se è possibile disattendere l’assegnazione delle aree ai soggetti che non hanno rinunciato; in caso affermativo a quanto ammonta la somma da rimborsare ai singoli assegnatari; se la mancata realizzazione del P.E.E.P. potrà comportare oneri a carico del Comune per richieste di interessi sulle somme anticipate a titolo di cauzione o per probabili richieste di danni da parte degli assegnatari che non potranno dare corso ai lavori; con quali somme intende pagare le spese tecniche sostenute fin ad oggi; se non si configuri sperpero di denaro pubblico in tutta questa operazione che non porterà ad alcuna utilità sociale.
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12/10/2006
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