Finalmente, il povero San Benedetto Martire, ha ritrovato la giusta collocazione tra gli eventi importanti, da celebrare in pompa magna, dalla città che giustappunto porta il suo nome. Ci sono voluti anni per capirlo ma alla fine, il sindaco Gaspari, è riuscito a riportare in auge la celebrità del Santo. Senza nulla togliere alla festa della Marina - per carità - ma date a Cesare quel che è di Cesare.

Ora il punto sta: ma i sambenedettesi, avranno percepito il messaggio? Certo è che la pubblicità per il grande ritorno dal "Saint" e la tre giorni di festa è stata poca, il programma ripetitivo, mangereccio e nulla più e i partecipanti pochi. Basti pensare al fatto che alle 8:30 di domenica sera, momento clou per cenare, non c'era la tipica ressa negli stand e vi era un'estrema facilità nel trovare parcheggio anche a due metri dal Torrione... mai successo.

Il momento magico della serata di domenica, poi, è stato quando una vecchietta è uscita dalla porticina del sua piccola casetta a due metri dal Torrione e parlando con la sua amica ha detto furente: "Ma ke è schtò casì? Mo chiammu lli carabbiniè?" (Traduzione: "Accidenti, questo rumore assordante mi disturba, farei meglio a chiamare la vigilanza"). Il rumore assordante era una leggera nota musicale in sottofondo che è stata spenta rigorosamente alle 23:00.

Povero San Benedetto, martirizzato nel IV secolo (decapitato il 13 ottobre 304?) e ancora non ricevi il giusto rispetto dai tuoi stessi concittadini! Cambio di musica, però, nella giornata di domenica durante la messa, in Piazza Bice Piacentini, celebrata dal Vescovo Mons. Gervasio Gestori, che ha visto la presenza di numerosi politici, tra cui il sindaco Gaspari, e di centinaia di persone, uniti nella celebrazione del Santo.

"La riuscita è stata straordinaria - ribatte l'assessore Margherita Sorge - soprattutto nella giornata odierna (lunedì 13 ottobre) sia durante la cerimonia di intitolazione di "via Padre Olindo Pasqualetti", già "via delle Palme", sia durante la cerimonia di consegna del "Gran Pavese Rossoblù". Complice anche un tempo primaverile e la passione con cui il comitato dei festeggiamenti ha organizzato la festa".

Certo è che i sambenedettesi potevano fare di meglio, partecipare più attivamente e con più entusiasmo alla "rimessa in luce" del Santo. Ma è solo il primo anno, la voglia c'era, e chissà che la festa non migliori nel tempo e Benedetto riesca ad ottenere il giusto posto nel cuore dei cittadini.