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Al via la 45ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani (Pistoia, Pisa 18-21 ottobre 2007)

Roma | Si celebra il centenario, sul tema: “Il bene comune oggi: un impegno che viene da lontano”. Fedeli laici chiamati alla coerenza. Nei quattro giorni di incontri interverranno 32 relatori, 1000 delegati e 65 vescovi in rappresentanza di 160 diocesi.

di Nicola Facciolini

A cento anni dalla prima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, svoltasi a Pistoia dal 23 al 28 settembre 1907, si apre il 18 ottobre 2007 la 45ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani a cui partecipano anche i cattolici teramani.

La ricorrenza offre l’opportunità di compiere una riflessione approfondita sul senso del cammino percorso e sulle prospettive future. Promotore della prima Settimana Sociale fu Giuseppe Toniolo, un protagonista del Movimento cattolico a cavallo tra il XIX e il XX secolo.

Nacque a Treviso il 7 marzo 1845 e giunse alla cattedra di Economia Politica all’Università di Pisa nel gennaio 1879. Morì alla fine della prima guerra mondiale il 7 ottobre 1918. Egli è forse il maggiore esponente del pensiero sociale cristiano dell’inizio del secolo scorso. Interprete e critico acuto sia del capitalismo sia del socialismo, Toniolo cerca forme di superamento del meccanismo della concorrenza nelle sue espressioni più radicali, come pure dello schema deterministico che soggiace all’ideologia marxista, guardando al momento economico come a uno dei luoghi etico-sociali e, insieme, etico-politici privilegiati della storia.

L’alternativa che delinea non è la tradizionale «terza via» o “centro” che dir si voglia, ma un progetto di democrazia orientata al perseguimento del bene comune, facendo leva sul solidarismo e sulla cooperazione, raccordando la difesa dei diritti al richiamo dei doveri, salvaguardando il primato della persona e del lavoro umano nei processi produttivi, ribadendo la necessità di ispirare l’azione dei singoli e delle comunità ai valori morali.

Il tema prescelto per questa edizione centenaria della Settimana Sociale – il bene comune oggi – poggia su due idee fondamentali: la memoria del contributo dei cattolici e le nuove responsabilità che il futuro comporta. In questo contesto il Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali ha deciso di dedicare la 45ma Settimana, in programma a Pistoia e a Pisa dal 18 al 21 ottobre 2007, al tema: "Il bene comune oggi: un impegno che viene da lontano".

Quale contributo i cattolici italiani possono ancora dare alla vita sociale e politica del Paese? Su questo tema si concentreranno gli incontri della 45.ma Settimana Sociale che si aprirà giovedì a Pistoia per proseguire fino a domenica a Pisa. Durante questo periodo l’Italia ha visto stravolgimenti sociali e politici, ma i cattolici hanno sempre avuto un ruolo centrale.

Il tema del bene comune è ritornato più volte in questi travagliati cento anni ed è stato riproposto per la Settimana 2007. Mons. Arrigo Miglio, vescovo di Ivrea e presidente del Comitato scientifico e organizzatore, rileva che “il tema è stato scelto tenendo conto della situazione del Paese e anche tenendo conto della maturazione del dibattito che è avvenuto nella Chiesa italiana, in modo particolare nel convegno di Verona dell’anno scorso, sia degli inviti del Santo Padre Benedetto XVI per l’impegno dei laici cattolici, sia della relazione conclusiva del cardinale Ruini ed anche dei problemi attuali.

Nel documento preparatorio vengono chiamati con nome e cognome alcuni problemi attuali del Paese. Tra l’altro, il discorso del welfare è cronaca di questi giorni, ad esempio”. Nei quattro giorni di incontri interverranno 32 relatori; ad ascoltarli 1000 delegati, tra cui 65 vescovi, in rappresentanza di 160 diocesi. I cattolici devono e ancora possono infondere la società italiana dei valori dei quali si fanno portatori. Con due linee: quella della riflessione e dell’elaborazione culturale e quella dell’azione, che sia coerente con l’elaborazione culturale.

Un impegno, quindi, a pensare e a fare, senza lasciarsi condizionare dalle campane partitiche del momento. I cattolici, infatti, quelli più autentici, non si sentono subalterni ad una cultura laicista che, purtroppo, sembra crescere. I cattolici hanno dato un contributo decisivo al nostro Stato, alla nostra Nazione, alla nostra Patria, storicamente ed anche nell’epoca presente in difesa della democrazia e della pace in tutto il mondo.

Questo contributo continuerà ad essere dato, quali che siano le diverse condizioni nelle quali si opera. Un discorso questo che vale non solo in politica, ma anche in economia, dove i cattolici devono puntare sempre più al bene comune, anche a scapito del profitto individuale, per cercare anche di intervenire sulle nuove povertà.

Aver perso di vista la prospettiva del bene comune oggi, è il più grave impedimento al progresso e alla tradizione, al futuro della persona e della famiglia. Tra gli appuntamenti di rilievo, la giornata di apertura, nella cattedrale di Pistoia, che vedrà intervenire tra gli altri, il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, mons. Angelo Bagnasco, e il prof. Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di S. Egidio.

Buon lavoro! Dai documenti del Convegno (abstract): “Il pluralismo politico e partitico è un fatto assodato, e un'opportunità: quello in cui non ci ritroveremmo sarebbe un pluralismo etico, perché vorrebbe dire incitare a una visione della vita che non è più quella del Vangelo".

Le Settimane Sociali sono uno strumento sorto all’inizio del secolo scorso per promuovere e partecipare l’elaborazione culturale dei cattolici su temi di rilevanza pubblica. Loro ispirazione costante è stata la Dottrina Sociale della Chiesa, con i suoi principi di fondo da incarnare nella diversità dei contesti.

Ne è nata una lunga e feconda tradizione che ha visto i cattolici porre attenzione e farsi carico della trasformazione della società; dei processi e dei meccanismi in atto; del significato e dei fattori dello sviluppo; di un’etica sollecita del bene comune; di un’autentica partecipazione democratica.

All’inizio di questo secolo, nuovi problemi e nuove sfide ci interpellano. Non mancano attese e speranze, ma lo scenario è carico di tensioni e contraddizioni sul piano economico, culturale, politico, tecnologico. Tra i problemi emergenti, pare particolarmente urgente riflettere su come promuovere e garantire le condizioni della democrazia in un’epoca in cui i processi di globalizzazione sconvolgono i rapporti internazionali e all’interno degli Stati nazionali.

La democrazia oggi: nuovi scenari e nuovi poteri sarà dunque il tema della Settimana Sociale. I cattolici italiani intendono così non far mancare il loro contributo di idee e di orientamenti su una questione oggi decisiva per la vita collettiva, in sintonia con il “progetto culturale cristianamente ispirato” su cui è impegnata la Chiesa italiana.

L’iniziativa nasce senza dubbio dalla consapevolezza della complessa trasformazione in atto, spesso avvertita, talvolta occultata, perfino manipolata. Ma prende volto soprattutto dalla responsabilità che spinge ancora i cattolici italiani a partecipare al cammino della società, affinché in essa emerga la centralità della persona umana, la dimensione etica dei rapporti sociali, il profilo alto della democrazia. Un impegno esigente e una volontà concreta di stare, con intelligenza e originalità, dentro la storia”.

17/10/2007





        
  



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